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L'Italia post-unitaria è segnata da profonde disparità socioeconomiche e sfide politiche. La Destra storica lavora per l'unificazione legislativa e la modernizzazione, mentre la Sinistra storica introduce riforme sociali e sostiene l'industrializzazione. Il periodo è anche caratterizzato dal fenomeno del brigantaggio, dalla politica estera aggressiva e dall'espansione coloniale.
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L'Italia post-unitaria aveva una popolazione di circa 21 milioni di abitanti, con l'80% impegnato nell'agricoltura
Agricoltura
Il Nord aveva un'agricoltura capitalistica e meccanizzata, mentre il Sud era caratterizzato da un sistema latifondista arretrato
Industrializzazione
L'industrializzazione era limitata a poche aree, con una forte concentrazione nel Nord
Analfabetismo
L'analfabetismo era diffuso in tutta Italia, con livelli più elevati nel Sud
Deficit di bilancio e infrastrutture inadeguate
Il giovane Stato italiano doveva affrontare un pesante deficit di bilancio e infrastrutture insufficienti
Base elettorale limitata
Solo l'1,8% della popolazione aveva il diritto di voto, limitando la rappresentatività del governo
La Destra storica perseguì l'unificazione del Paese attraverso l'estensione delle leggi piemontesi
Tasse e politica di liberoscambismo
Per risanare le finanze pubbliche, furono introdotte imposte indirette e si adottò una politica di liberoscambismo, che però danneggiò l'industria nazionale
Brigantaggio e repressione
Il governo dovette affrontare il fenomeno del brigantaggio nel Sud, utilizzando la repressione come risposta
Annessione del Veneto e proclamazione di Roma capitale
La Destra storica si concentrò sull'integrazione nazionale, annettendo il Veneto e proclamando Roma capitale del Regno d'Italia
Questione romana
La questione romana fu risolta con il ritiro delle truppe francesi che proteggevano il Papato, portando all'isolamento del Papato e alla nascita della "Questione Romana"
La Sinistra storica implementò riforme sociali, come l'istruzione obbligatoria e gratuita per i bambini e l'estensione del suffragio
Investimenti e politiche protezionistiche
I governi della Sinistra storica sostennero lo sviluppo industriale attraverso investimenti in infrastrutture e l'introduzione di politiche protezionistiche
Effetti sull'agricoltura meridionale
Le politiche protezionistiche favorirono l'industria ma danneggiarono l'agricoltura meridionale, che non riuscì a competere con l'importazione di grano a basso costo
L'Italia intraprese una politica di espansione coloniale, mirando alla Tunisia e all'Africa Orientale, e si alleò con Germania e Austria-Ungheria nella Triplice Alleanza
Crispi promosse una politica autoritaria, favorendo il colonialismo e il protezionismo e riformando il sistema giudiziario
Il governo di Crispi fu segnato da scandali e dalla sconfitta nella battaglia di Adua nel 1896, che minò la sua credibilità e portò alla fine dell'egemonia della Sinistra storica