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La figura del piccolo imprenditore e dell'impresa familiare nel diritto italiano

Il piccolo imprenditore, figura centrale nell'economia italiana, si distingue per l'uso prevalente del lavoro personale e familiare. L'impresa familiare, regolata dal codice civile, garantisce diritti ai familiari collaboratori, mentre la distinzione tra imprenditore agricolo e commerciale definisce le diverse attività economiche.

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1

La figura del ______ imprenditore è delineata dall'articolo ______ del ______ civile italiano.

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piccolo 2083 codice

2

Un ______ può essere classificato come piccolo imprenditore se ha fino a ______ dipendenti, mentre un ______ diretto anche se contribuisce solo per un ______ alla coltivazione.

Clicca per vedere la risposta

artigiano 40 coltivatore terzo

3

Definizione impresa familiare

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Entità dove familiari dell'imprenditore lavorano attivamente senza contratto formale.

4

Legge n. 151/1975

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Introduce diritti per collaboratori familiari: mantenimento, partecipazione utili, liquidazione.

5

Articolo 37 Costituzione e impresa familiare

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Promozione uguaglianza di genere nel lavoro attraverso protezione collaboratori familiari.

6

In base all'articolo ______ del codice civile, l'imprenditore agricolo si dedica alla coltivazione, selvicoltura e ______.

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2135 allevamento di animali

7

L'articolo ______ del codice civile definisce l'imprenditore commerciale, il quale gestisce attività quali quelle industriali, di ______, bancarie e assicurative.

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2195 intermediazione

8

Incapacità di agire e impresa

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Minori/interdetti non possono avviare imprese senza autorizzazione giudice tutelare.

9

Continuità aziendale per minori eredi

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Minori eredi possono continuare attività imprenditoriale preesistente con tutore.

10

Tutela economica dei minori

Clicca per vedere la risposta

Normativa previene danni economici da liquidazione aziendale e protegge interessi minori.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Definizione e Caratteristiche del Piccolo Imprenditore

Il piccolo imprenditore è una figura giuridica definita dall'articolo 2083 del codice civile italiano, che comprende i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani e i piccoli commercianti. Questi soggetti si caratterizzano per l'organizzazione della propria attività imprenditoriale facendo prevalente affidamento sul lavoro personale e quello dei familiari. La normativa ha subito evoluzioni che hanno introdotto ulteriori criteri di valutazione, come la dimensione economica dell'attività e il numero di dipendenti. Ad esempio, un artigiano può essere considerato tale fino a un massimo di 40 dipendenti, mentre un coltivatore diretto può essere definito tale anche se contribuisce solo per un terzo alla coltivazione del fondo. La valutazione della qualifica di piccolo imprenditore deve quindi considerare vari aspetti, inclusi il capitale investito e la dimensione dell'attività.
Bottega artigianale con pareti in mattoni a vista, banco in legno e strumenti ordinati, finestra illuminante e persona al lavoro su un banco da falegname.

L'Impresa Familiare e i Diritti dei Familiari Collaboratori

L'impresa familiare, come delineata dall'articolo 230-bis del codice civile, è un'entità in cui i familiari dell'imprenditore partecipano attivamente all'attività imprenditoriale senza un contratto di lavoro formale. La legge n. 151 del 1975 ha introdotto diritti significativi per i collaboratori familiari, quali il diritto al mantenimento, alla partecipazione agli utili e agli incrementi patrimoniali dell'azienda, e alla liquidazione in caso di cessazione dell'attività. Queste misure hanno migliorato la protezione dei familiari collaboratori, che in precedenza non godevano di tali tutele, e hanno promosso l'uguaglianza di genere nel lavoro, in conformità con l'articolo 37 della Costituzione italiana.

La Distinzione tra Imprenditore Agricolo e Commerciale

Il diritto italiano distingue tra imprenditore agricolo e commerciale a seconda del tipo di attività svolta. L'imprenditore agricolo, definito dall'articolo 2135 del codice civile, si occupa di coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse, come la trasformazione e vendita dei prodotti agricoli. Questa figura può utilizzare dipendenti e macchinari senza perdere la propria qualifica. Diversamente, l'imprenditore commerciale, secondo l'articolo 2195 del codice civile, gestisce attività industriali non agricole, di intermediazione, di trasporto, bancarie, assicurative o servizi ausiliari. La dimensione dell'impresa non incide sulla classificazione come commerciale, che può variare da piccole realtà a grandi strutture.

La Capacità di Agire nell'Esercizio dell'Impresa Commerciale

La capacità di agire è essenziale per la conduzione di un'impresa commerciale e si riferisce alla possibilità di esercitare diritti e assumersi doveri. Il codice civile stabilisce che un soggetto incapace di agire, come un minore o un interdetto, non può avviare un'impresa commerciale autonomamente, ma può continuare un'attività preesistente con l'autorizzazione del giudice tutelare. Questo consente ai minori eredi di un'impresa di mantenere l'attività sotto la guida di un tutore fino al raggiungimento della maggiore età, preservando l'azienda da eventuali danni economici che potrebbero derivare dalla sua liquidazione. Tale normativa assicura la continuità aziendale e tutela gli interessi economici dei minori.