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L'elezione del Presidente degli Stati Uniti segue criteri costituzionali e un processo elettorale bipartitico. Il Presidente esercita poteri legislativi, esecutivi e di politica estera, mentre il Congresso e la Corte Suprema svolgono funzioni di bilanciamento e controllo giudiziario, rispettivamente.
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Per candidarsi alla Presidenza, è necessario essere un cittadino nato negli Stati Uniti
Un candidato deve avere almeno 35 anni di età per potersi candidare alla Presidenza
È richiesto che un candidato abbia vissuto negli Stati Uniti per almeno 14 anni consecutivi per potersi candidare alla Presidenza
Il mandato presidenziale negli Stati Uniti dura quattro anni
Secondo il XXII emendamento della Costituzione, un Presidente può essere rieletto per un massimo di due mandati
I partiti politici selezionano i loro candidati durante le primarie e i caucus
I candidati vengono formalmente nominati durante le convenzioni nazionali
I cittadini votano per un collegio elettorale, che poi elegge il Presidente e il Vicepresidente
Il Presidente propone al Congresso le proprie priorità e il progetto di bilancio annuale
Il Presidente può esercitare il veto presidenziale sulle leggi approvate dal Congresso
Il Presidente nomina i funzionari federali, inclusi i giudici della Corte Suprema, con la conferma del Senato
Il Presidente deve lavorare in collaborazione con il Congresso per attuare la propria agenda politica, ma il Congresso può anche ostacolare le iniziative presidenziali
Il potere di veto presidenziale rappresenta uno strumento di negoziazione e di bilanciamento del potere tra Presidente e Congresso
L'equilibrio di poteri tra Presidente e Congresso può portare a situazioni di stallo politico, dove l'interesse partitico prevale sull'efficacia dell'azione governativa
La Corte Suprema ha giurisdizione originaria in casi che coinvolgono ambasciatori e altri rappresentanti diplomatici, e agisce come corte di appello in altri casi
La Corte Suprema e i giudici federali hanno il potere di dichiarare incostituzionali le leggi federali o statali
I giudici della Corte Suprema sono nominati dal Presidente e confermati dal Senato, e servono "durante buona condotta", il che di solito significa per tutta la vita