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La novella di Calandrino e l'elitropia, tratta dal Decameron di Boccaccio, narra le peripezie di un pittore ingenuo e credulone. Calandrino, vittima di uno scherzo ordito dai suoi amici, crede di poter diventare invisibile grazie a una pietra magica. La storia si svolge nella Firenze del XIV secolo e riflette temi universali come l'inganno e la credulità.
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Firenze, città rinascimentale e centro culturale, è il luogo in cui si svolge la novella di Calandrino e l'elitropia
La novella di Calandrino e l'elitropia è un racconto estratto dal celebre libro di Giovanni Boccaccio, il "Decameron"
La novella di Calandrino e l'elitropia è narrata da Elissa durante l'Ottava giornata del "Decameron"
Calandrino è il personaggio centrale della novella, un pittore ingenuo e credulone che diventa il bersaglio delle burle dei suoi amici
Bruno e Buffalmacco sono due pittori che, insieme a Maso del Saggio, architettano le burle ai danni di Calandrino
Maso del Saggio è un personaggio scherzoso che, insieme a Bruno e Buffalmacco, inganna Calandrino con la storia dell'elitropia
Maso del Saggio, simulando di non notare Calandrino durante la messa, inizia a parlare delle proprietà delle gemme, attirando l'attenzione del pittore
Maso del Saggio introduce Calandrino alla storia di Bengodi e all'elitropia, una pietra che conferirebbe invisibilità a chi la possiede
Calandrino, Bruno e Buffalmacco si avventurano lungo il Mugnone alla ricerca dell'elitropia, ignari che si tratti di una macchinazione ai danni di Calandrino
Bruno e Buffalmacco rivelano a Calandrino che è stato ingannato e che non ha mai trovato l'elitropia
Calandrino si rende conto di essere stato preso in giro e si ritrova con un cumulo di pietre comuni e una moglie da placare
La novella di Calandrino e l'elitropia mette in luce la tendenza umana a credere in promesse di guadagni facili e a lasciarsi ingannare dalle illusioni, mostrando come la realtà possa essere diversa dalle aspettative