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Giacomo Leopardi, poeta del XIX secolo, si confronta con la modernità e rinnova la lirica, esprimendo la condizione umana. La sua opera 'Canti' riflette le fasi evolutive del suo pensiero, dalla celebrazione dell'antico al dolore per la perdita delle illusioni, influenzando la poesia moderna.
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Leopardi evidenzia una profonda contraddizione tra la poesia e la modernità, idealizzando la prima e criticando la seconda per essere troppo razionale
Leopardi cerca di riportare in vita le illusioni antiche attraverso lo studio dei classici e il recupero dei loro miti
Nel corso della sua vita, Leopardi si dedica anche alla distruzione delle illusioni, esponendone la falsità o esprimendo il dolore per la loro perdita
Leopardi considera la lirica la forma più elevata di espressione linguistica umana, capace di sopravvivere anche in un'epoca dominata dalla razionalità
Secondo Leopardi, la lirica mantiene la sua rilevanza sia esprimendo autenticità e valori sia rivelando l'inautenticità e i disvalori del mondo contemporaneo
Attraverso le sue opere, Leopardi rinnova la tradizione lirica, dimostrando che la poesia può ancora essere un mezzo potente per esplorare e comunicare la condizione umana
Leopardi trasforma il soggetto lirico, passando da una costruzione letteraria universalizzante a un "io" concreto e biografico, che si riflette in opere come "L'Infinito" e "All'Italia"
A differenza del soggetto petrarchesco, il soggetto leopardiano è anche pensante, integrando la soggettività con una dimensione filosofica radicata nell'esperienza personale
La produzione poetica di Leopardi è raccolta nei "Canti", un'opera che unisce i diversi filoni poetici del poeta, tra cui quello patriottico-civile-filosofico e quello evocativo-esistenziale-sentimentale