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Lo sciopero come diritto costituzionale

Lo sciopero, diritto costituzionale dei lavoratori, ha subito un'evoluzione storica e giuridica significativa. Originariamente punito, oggi è tutelato dalla Costituzione Italiana e interpretato dalla Corte Costituzionale, che ne ha riconosciuto diverse forme legittime, inclusi gli scioperi atipici.

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1

Lo ______ è un metodo di protesta dove i lavoratori cessano di lavorare per ottenere miglioramenti o diritti.

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sciopero

2

Il ______ penale Zanardelli ha depenalizzato lo sciopero, nonostante fosse ancora considerato un illecito civile.

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Codice

3

Diritto potestativo dello sciopero

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Facoltà del lavoratore di interrompere il lavoro senza subire sanzioni.

4

Diritto fondamentale della persona

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Sostiene l'eguaglianza e la partecipazione attiva dei lavoratori nella società.

5

Protezione dello sciopero politico

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Non soggetto a sanzioni disciplinari/licenziamento, è libertà di attività sindacale.

6

Le forme ______ di sciopero, come lo sciopero a ______ e a ______, puntano a massimizzare il disagio per il datore di lavoro.

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atipiche singhiozzo scacchiera

7

Ruolo della giurisprudenza prima degli anni '80

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Considerava le forme atipiche di sciopero illegittime per il danno eccessivo all'impresa.

8

Sentenza Corte di Cassazione 1980

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Distingue tra danno alla produzione (legittimo) e danno alla produttività (illegittimo).

9

Criteri di legittimità dello sciopero

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Le forme di sciopero sono legittime se proporzionate e necessarie agli obiettivi.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Definizione e Sviluppo Storico dello Sciopero

Lo sciopero è un'azione collettiva di astensione dal lavoro, intrapresa dai lavoratori per esercitare pressione su datori di lavoro o entità governative, al fine di ottenere miglioramenti nelle condizioni lavorative o per rivendicare diritti. La storia dello sciopero è segnata da un'evoluzione nella sua percezione legale e sociale. Originariamente considerato un reato dal Codice penale sardo, la sua natura giuridica è cambiata con il Codice penale Zanardelli che lo depenalizzò, pur considerandolo un illecito civile. Il Codice penale Rocco, invece, lo puniva severamente. Con l'avvento della Costituzione della Repubblica Italiana, lo sciopero è stato riconosciuto come diritto costituzionale. Tuttavia, l'assenza di una legge specifica che ne regolamentasse l'esercizio ha portato a diverse interpretazioni da parte della dottrina e della giurisprudenza.
Folla unita in protesta pacifica su strada cittadina, vestiti variopinti, atteggiamento solidale, edifici urbani sullo sfondo, cielo sereno.

Interpretazione Dottrinale e Interventi della Corte Costituzionale

La dottrina giuridica ha fornito diverse interpretazioni dello sciopero, vedendolo sia come diritto potestativo, che conferisce al lavoratore la facoltà di sospendere il lavoro, sia come diritto fondamentale della persona, che sostiene l'eguaglianza sostanziale e la partecipazione attiva dei lavoratori nella vita economica e sociale. La Corte Costituzionale ha avuto un ruolo determinante nell'interpretare la portata di questo diritto, riconoscendo diverse forme di sciopero legittimo: lo sciopero contrattuale, finalizzato a modificare le condizioni di lavoro; lo sciopero politico-economico, che si rivolge ai pubblici poteri per rivendicazioni di carattere generale; e lo sciopero politico in senso stretto, che si oppone a specifiche decisioni del Governo. Quest'ultimo, pur essendo più una libertà che un diritto, non può essere oggetto di sanzioni disciplinari o licenziamento, in quanto espressione di attività sindacale.

Titolarità del Diritto di Sciopero e Sue Manifestazioni

Il diritto di sciopero è un diritto individuale che si esercita collettivamente, in quanto mira alla tutela di interessi comuni dei lavoratori. Sono titolari di questo diritto sia i lavoratori subordinati che i parasubordinati. L'astensione dal lavoro da parte di lavoratori autonomi non è considerata sciopero, ma rientra nella libertà associativa. Esistono inoltre forme atipiche di sciopero, come lo sciopero a singhiozzo e lo sciopero a scacchiera, che mirano a creare un maggiore disordine organizzativo per il datore di lavoro e a ridurre il sacrificio economico per i lavoratori.

Giurisprudenza sulle Forme Atipiche di Sciopero

La giurisprudenza ha svolto un ruolo fondamentale nell'interpretare la legittimità delle forme atipiche di sciopero. Fino agli anni '80, queste erano generalmente considerate illegittime a causa del danno eccessivo inflitto all'impresa. Tuttavia, una sentenza della Corte di Cassazione del 1980 ha segnato una svolta, stabilendo una distinzione tra il danno alla produzione, considerato un effetto legittimo dello sciopero, e il danno alla produttività, giudicato illegittimo. Questa distinzione ha introdotto una maggiore tolleranza verso le diverse forme di esercizio dello sciopero, purché non superino i limiti di proporzionalità e necessità rispetto agli obiettivi perseguiti.