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Gabriele d'Annunzio, poeta e patriota, si mise in luce con la Beffa di Buccari e l'occupazione di Fiume. Il suo stile letterario influenzò il fascismo e la cultura del Novecento, lasciando un'eredità controversa e significativa nella storia italiana.
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D'Annunzio e altri arditi lanciano messaggi di sfida contro gli austriaci nel porto di Buccari durante la Prima guerra mondiale
D'Annunzio guida un gruppo di irredentisti e disertori per occupare la città di Fiume, rivendicandola per l'Italia in opposizione al Trattato di Versailles
D'Annunzio si ritira nella sua residenza sul lago di Garda, che diventa un simbolo del suo legame con la nazione
D'Annunzio influenzò il movimento fascista con i suoi ideali nazionalistici, ma mantenne un rapporto ambivalente con Mussolini
D'Annunzio si forma al collegio Cicognini di Prato e inizia la sua carriera letteraria con opere come "Primo vere" e "Canto novo"
Eletto deputato, d'Annunzio si fa portavoce di temi irredentisti e interventisti, sostenendo l'entrata dell'Italia nella Prima guerra mondiale