Le trasformazioni politiche dell'Europa tra il XIV e il XV secolo segnano il passaggio dall'età medievale alla moderna. Monarchie nazionali come Francia, Inghilterra e Spagna rafforzano il potere centrale, mentre l'Italia e il Sacro Romano Impero mantengono una struttura politica frammentata. La caduta di Costantinopoli nel 1453 e l'espansione ottomana cambiano il panorama europeo, stimolando le grandi esplorazioni e la nascita della globalizzazione economica.
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L'Umanesimo ha esercitato una notevole influenza sulla società europea, promuovendo una maggiore valorizzazione dell'uomo e delle sue capacità
Monarchie nazionali in Francia, Inghilterra e Spagna
Le monarchie nazionali si sono affermate in Europa nel XIV e XV secolo, rafforzando il potere centrale attraverso l'unificazione di territori e la creazione di un apparato burocratico e militare
Riduzione dell'influenza dei grandi feudatari
La centralizzazione del potere ha portato alla riduzione dell'influenza dei grandi feudatari, favorendo lo sviluppo degli Stati moderni
La centralizzazione del potere ha promosso la formazione di identità nazionali più omogenee, basate su caratteristiche linguistiche, culturali e religiose comuni
Il Sacro Romano Impero, a differenza delle monarchie nazionali, ha mantenuto una frammentazione in una moltitudine di domini feudali autonomi
In Italia, le città-stato e le repubbliche comunali si sono evolute in signorie e principati, mantenendo una frammentazione politica che ha caratterizzato la penisola italiana
La caduta di Costantinopoli nel 1453 ha segnato la fine dell'Impero romano d'Oriente e l'ascesa dell'Impero ottomano, che ha avuto un impatto significativo sul panorama europeo
L'espansione ottomana ha modificato le rotte commerciali tradizionali, spingendo gli Stati europei a cercare nuovi percorsi per il commercio con l'Oriente, culminando nelle grandi esplorazioni geografiche e nella scoperta dell'America nel 1492
La scoperta dell'America ha avviato un processo di globalizzazione economica e stimolato riflessioni culturali sulla società europea e sui popoli incontrati
L'invenzione della stampa a caratteri mobili da parte di Johannes Gutenberg nel 1455 ha rivoluzionato la produzione e diffusione del sapere
La stampa ha democratizzato l'accesso alla cultura, permettendo una più ampia circolazione di testi e idee e contribuendo alla laicizzazione della cultura e all'alfabetizzazione di strati più ampi della popolazione
Nel XV secolo, l'Italia era un mosaico di entità politiche autonome, tra cui spiccavano la Repubblica di Firenze, il Ducato di Milano, lo Stato della Chiesa, il Regno di Napoli e la Repubblica di Venezia
Queste entità politiche erano centri di un'intensa attività culturale e artistica, sostenuta dal mecenatismo delle corti
Nonostante la pace di Lodi del 1454, la mancanza di un'unificazione politica rendeva la penisola italiana vulnerabile alle mire espansionistiche delle maggiori potenze europee
Nel XV secolo, il papato subì una trasformazione interna, simile a quella delle monarchie nazionali
La "cattività avignonese" e il Grande Scisma d'Occidente evidenziarono la necessità di una riforma morale e spirituale della Chiesa
Nonostante il ritorno del papato a Roma e il mecenatismo che trasformò la città in un centro d'arte e cultura, le richieste di riforma rimasero insoddisfatte, preparando il terreno per la Riforma protestante e la conseguente frammentazione della Chiesa universale nel XVI secolo
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