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L'insediamento dei Longobardi in Italia

L'insediamento dei Longobardi in Italia segna un'epoca di grandi cambiamenti. Con la loro invasione nel VI secolo, fondano Pavia e ducati come Spoleto e Benevento. La loro cultura si fonde con quella romana, adottando il cristianesimo e influenzando il diritto con l'Editto di Rotari. Il loro declino avviene con l'intervento di Carlo Magno, ma lasciano un'eredità duratura.

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1

Invasione Longobarda in Italia - Anno

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568 d.C.

2

Primi insediamenti Longobardi in Italia

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Nord Italia

3

Ducati Longobardi nel Sud Italia

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Spoleto e Benevento

4

Struttura sociale Longobarda - Unità familiari e militari

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Fare, guidate da duchi

5

La capitale del regno longobardo si trovava a ______, dove risiedeva il ______.

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Pavia re

6

I ducati di ______ e ______ nel sud acquisirono grande autonomia e rilevanza.

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Spoleto Benevento

7

L'arte longobarda è ancora visibile oggi in alcuni ______ e ______ delle città con passato ducale.

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palazzi chiese

8

Ingresso Longobardi in Italia

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569 d.C., guidati da Alboino, conquista Pianura Padana.

9

Assedio e caduta di Pavia

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Assediata dal 569, Pavia cade nel 572, diventa capitale longobarda.

10

Fusione culturale longobarda

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Longobardi fondono stile di vita e moda bizantina con elementi germanici e romano-orientali.

11

All'inizio, i ______ vennero visti con ostilità dagli indigeni d'Italia, ma poi si svilupparono rapporti di convivenza e scambio culturale.

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Longobardi

12

Religiosamente, i Longobardi erano divisi tra il ______ ariano e il ______, ma poi abbracciarono il cattolicesimo.

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cristianesimo paganesimo

13

Teodolinda e Agilulfo, rispettivamente ______ e ______, furono cruciali nel promuovere la conversione al cattolicesimo e nel rafforzare i legami con la Chiesa.

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regina re

14

I Longobardi contribuirono alla costruzione di ______ e ______ e alla promozione di riforme religiose.

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chiese monasteri

15

Promulgazione Editto di Rotari

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643 d.C., re Rotari codifica diritto germanico-romano.

16

Contenuto Editto di Rotari

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Integra diritto romano e germanico, limita faide, sistema legale strutturato.

17

Effetto culturale Editto di Rotari

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Intensifica scambio culturale, ibridazione tradizioni legali e amministrative.

18

Il declino del ______ longobardo iniziò con il peggioramento dei rapporti con la ______ di ______.

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regno Chiesa Roma

19

Per contrastare i Longobardi, il ______ cercò un'alleanza con i ______ di ______ ______.

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papa Franchi Carlo Magno

20

I ducati longobardi del ______ resistettero fino all'arrivo dei ______ nel ______ secolo.

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Sud Normanni XI

21

I Longobardi favorirono la Chiesa donando terre, come la donazione di ______ da parte del re ______ al papa ______ II nel ______.

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Sutri Liutprando Gregorio 728

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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L'insediamento dei Longobardi in Italia

Nel corso del VI secolo, l'Italia subì l'invasione dei Longobardi, un popolo germanico proveniente dalla Pannonia, regione corrispondente alle attuali Ungheria, Austria, Croazia e Slovenia. Spinti verso la penisola italiana dalle pressioni esercitate da altri popoli, in particolare gli Avari, i Longobardi, guidati dal loro re Alboino, attraversarono le Alpi Giulie nel 568 e si insediarono inizialmente nel Nord Italia. La loro penetrazione nel territorio italiano proseguì anche verso il Sud, dove fondarono i ducati di Spoleto e Benevento. La società longobarda era organizzata in unità familiari e militari chiamate "fare", guidate da duchi. Il re, eletto dall'assemblea dei duchi, deteneva il potere supremo, ma la successione al trono era spesso oggetto di dispute risolte con conflitti interni. I Longobardi erano noti per le loro abilità militari, in particolare nella cavalleria, e per una società fortemente gerarchizzata, con gli arimanni, guerrieri e uomini liberi, che costituivano la classe dominante e detentrice delle terre.
Scena quotidiana in un villaggio lombardo con abitanti in costumi d'epoca, edifici in legno, guerriero e capo locale, sotto un cielo sereno.

La struttura politica e sociale dei ducati longobardi

La struttura politica dei Longobardi in Italia era caratterizzata da una serie di ducati autonomi, ciascuno governato da un duca. Questi ducati, spesso in competizione tra loro per il controllo del potere regale, erano in parte indipendenti, ma riconoscevano l'autorità del re che aveva sede a Pavia, la capitale del regno longobardo. I ducati più meridionali, come Spoleto e Benevento, acquisirono una notevole autonomia e importanza. La presenza di diversi centri di potere contribuì allo sviluppo urbano e culturale di molte città, che divennero sedi ducali e furono arricchite da palazzi e chiese, alcuni dei quali ancora esistenti e testimoni dell'arte longobarda.

La conquista longobarda dell'Italia e la fondazione di Pavia

I Longobardi, guidati dal re Alboino, entrarono in Italia nel 569 e, dopo aver rapidamente conquistato la Pianura Padana, posero sotto assedio Pavia. Dopo tre anni di resistenza, la città cadde nel 572 e divenne la capitale del regno longobardo. Pavia, già importante centro in epoca romana con il nome di Ticinum, fu trasformata in un centro di potere e di cultura, dove i Longobardi adottarono e adattarono elementi dello stile di vita e della moda bizantina, creando un'originale fusione di elementi germanici e romano-orientali.

L'interazione culturale e religiosa con i Romani e la Chiesa

Inizialmente, i Longobardi furono percepiti con ostilità dagli abitanti autoctoni dell'Italia, ma nel tempo si svilupparono forme di coesistenza e di scambio culturale. Dal punto di vista religioso, i Longobardi erano inizialmente divisi tra il cristianesimo ariano e il paganesimo. Tuttavia, nel corso dei decenni, si convertirono progressivamente al cattolicesimo, spesso per rafforzare le alleanze politiche con la Chiesa di Roma. Figure di spicco come la regina Teodolinda e il re Agilulfo furono determinanti nel favorire la conversione al cattolicesimo e nel consolidare i rapporti con la Chiesa, con la costruzione di chiese e monasteri e la promozione di riforme religiose.

L'Editto di Rotari e l'evoluzione del diritto longobardo

Per regolare le relazioni tra Longobardi e Romani, nel 643 il re Rotari promulgò un editto che rappresentò uno dei primi tentativi di codificazione del diritto germanico. L'Editto di Rotari integrava elementi del diritto romano e germanico, limitando la pratica della faida e stabilendo un sistema legale più strutturato. Questo editto fu un passo importante verso l'unificazione giuridica dei due popoli e contribuì a un'intensificazione dello scambio culturale, che portò a un'ibridazione delle tradizioni legali e amministrative.

Il declino del regno longobardo e l'ascesa dello Stato della Chiesa

Il regno longobardo iniziò a declinare quando i rapporti con la Chiesa di Roma si deteriorarono. Il papa, alla ricerca di un nuovo alleato contro la minaccia longobarda, si rivolse ai Franchi, guidati da Carlo Magno. Nel 774, Carlo Magno conquistò Pavia e pose fine al dominio longobardo nel Nord Italia, incorporando il regno longobardo nel suo impero. I ducati longobardi del Sud, tuttavia, sopravvissero fino all'arrivo dei Normanni nel XI secolo. Durante il loro regno, i Longobardi avevano anche sostenuto la Chiesa, con donazioni di terre che contribuirono alla formazione dello Stato della Chiesa, come nel caso della donazione di Sutri da parte del re Liutprando al papa Gregorio II nel 728.