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La dodecafonia e la sua influenza sulla musica del XX secolo

La dodecafonia, creata da Arnold Schoenberg, ha trasformato la musica del XX secolo. Questa tecnica ha introdotto un nuovo approccio alla composizione, basato sull'uso equilibrato delle dodici note della scala cromatica, senza riferimenti tonali. Schoenberg, insieme ai suoi discepoli Alban Berg e Anton Webern, ha aperto la strada a nuove espressioni musicali, influenzando profondamente la musica contemporanea.

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1

Anno e opera fondamentale della dodecafonia

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1923, saggio 'Komposition mit zwölf Tönen' di Schoenberg.

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Principio sostitutivo della dodecafonia

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Parità delle dodici note della scala cromatica al posto delle funzioni armoniche tonali.

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Obiettivo compositivo della dodecafonia

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Evitare centro tonale, ogni nota ha uguale importanza per coerenza e unità formale.

4

Nel passaggio dal ______ al ______ secolo, compositori come ______, ______ e ______ hanno esplorato armonie più audaci.

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XIX XX Franz Liszt Richard Wagner Johannes Brahms

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Esponenti principali del metodo dodecafonico

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Schoenberg, Alban Berg, Anton Webern.

6

Influenza del metodo dodecafonico

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Ha aperto la strada alla serialità integrale, estendendo il principio seriale ad altri parametri musicali.

7

Trasformazioni della serie dodecafonica

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Inversione, retrogrado, retrogrado dell'inversione.

8

Arnold Schoenberg ha contribuito allo sviluppo della ______, una tecnica che distribuisce le note di una melodia tra diversi strumenti.

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Klangfarbenmelodie

9

La musica ______ sfrutta la posizione degli strumenti e la propagazione del suono per migliorare l'esperienza acustica, con pionieri come Stockhausen e Nono.

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spaziale

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Figure chiave della dodecafonia

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Pierre Boulez e Olivier Messiaen, influenzati da Webern, hanno esplorato nuove forme espressive nella musica seriale.

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Frase simbolica di Boulez

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'Schönberg è morto!' indica il desiderio di superare le convenzioni e cercare nuovi territori musicali.

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Contributi della dodecafonia alla musica

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Riformulazione di armonia e melodia, indagine di nuove dimensioni sonore e strutturali.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Genesi della Dodecafonia e il suo Fondatore Arnold Schoenberg

La dodecafonia, una tecnica compositiva che ha rivoluzionato la musica del XX secolo, fu ideata dall'austriaco Arnold Schoenberg. Questo metodo, esposto nel suo saggio "Komposition mit zwölf Tönen" (Composizione con dodici toni) del 1923, mirava a sostituire le funzioni armoniche della musica tonale con un principio basato sulla parità delle dodici note della scala cromatica. Schoenberg cercava di evitare la predominanza di un centro tonale, proponendo una struttura in cui ogni nota avesse uguale importanza, garantendo così coerenza e unità formale alla composizione. La dodecafonia rappresentava un passo decisivo verso la pantonalità, un sistema in cui le gerarchie tonali tradizionali venivano abbandonate.
Pianoforte a coda nero lucido al centro di una stanza illuminata da luce naturale con tasti bianchi e neri in evidenza.

L'Emancipazione della Dissonanza e la Dissoluzione della Tonalità

Il periodo tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX vide un'evoluzione nell'uso della dissonanza, culminando nell'"emancipazione della dissonanza". Compositori come Franz Liszt, Richard Wagner e Johannes Brahms sperimentarono con armonie sempre più audaci e complesse, spingendo i confini della tonalità. L'opera "Tristano e Isotta" di Wagner, in particolare, con il suo esteso uso del cromatismo, fu fondamentale in questo processo. Schoenberg, influenzato da queste tendenze, sviluppò il suo metodo dodecafonico, che si basava sull'uso di una serie ordinata di dodici note, ciascuna delle quali doveva apparire prima che qualsiasi nota potesse essere ripetuta, per costruire melodie e armonie senza riferimenti tonali.

Il Metodo Dodecafonico e le Sue Applicazioni Compositive

Il metodo dodecafonico si fonda sull'uso di una serie di dodici note distinte, ordinate secondo criteri compositivi specifici. Questa serie, che può essere suddivisa in sottoinsiemi, serve da base sia per la melodia (orizzontalmente) sia per l'armonia (verticalmente). Le trasformazioni della serie, quali inversione, retrogrado e retrogrado dell'inversione, offrono al compositore una varietà di materiali tematici. Schoenberg e i suoi discepoli, Alban Berg e Anton Webern, furono tra i principali esponenti di questa tecnica, che esercitò un'influenza significativa sulla musica successiva, aprendo la strada alla serialità integrale, che applicava il principio seriale ad altri parametri musicali oltre all'altezza delle note.

La Klangfarbenmelodie e la Musica Spaziale

Arnold Schoenberg contribuì anche allo sviluppo della Klangfarbenmelodie, una tecnica che assegna note di una melodia a diversi strumenti per esplorare nuove dimensioni timbriche. Questo approccio, che può essere paragonato al puntinismo in pittura, fu adottato sia da Schoenberg che da Webern, enfatizzando la polifonia e la varietà timbrica. Un altro sviluppo rilevante fu la musica spaziale, che sfrutta la disposizione degli strumenti e la diffusione del suono nello spazio per arricchire l'esperienza acustica. Pionieri in questo campo furono compositori come Karlheinz Stockhausen e Luigi Nono, che hanno esplorato le potenzialità spaziali del suono nelle loro composizioni.

L'Eredità della Dodecafonia e la Musica del XX Secolo

La dodecafonia ha lasciato un'impronta indelebile sulla musica del XX secolo, influenzando generazioni di compositori. Figure come Pierre Boulez e Olivier Messiaen furono ispirate dalla serialità integrale di Webern e dalla ricerca di nuove forme espressive. La proclamazione "Schönberg è morto!" da parte di Boulez simboleggiava il desiderio di superare le convenzioni e di esplorare nuovi territori musicali. La dodecafonia ha riformulato i concetti di armonia e melodia, spingendo i compositori a indagare nuove dimensioni sonore e strutturali. La sua influenza persiste nella musica contemporanea, dove i principi di equilibrio e innovazione introdotti da Schoenberg e i suoi seguaci continuano a essere una fonte di ispirazione e di sfida per i compositori moderni.