La figura di Mazzarò in 'La Roba' di Giovanni Verga simboleggia l'ossessione per l'accumulo di beni e la disumanizzazione che ne consegue. La novella, ambientata nella Sicilia dell'Ottocento, narra la vita di un contadino che diventa ricco proprietario terriero, ma che rimane schiavo della sua 'roba', perdendo di vista i veri valori dell'esistenza.
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Mazzarò diventa un ricco proprietario terriero grazie al suo incessante lavoro
Dedizione al lavoro e all'accumulo di beni
Mazzarò si dedica completamente al lavoro e all'accumulo di beni, trascurando le sue necessità fisiche ed emotive
Opulenza e austerità
Nonostante la sua ricchezza, Mazzarò conduce una vita austera, priva di svaghi e piaceri
Mazzarò diventa ossessionato dal suo patrimonio e non riesce a godere della vita al di fuori del lavoro e dell'accumulo di beni
Mazzarò possiede vasti terreni coltivati a grano, ulivi e viti, oltre a stalle e magazzini pieni di prodotti agricoli
La ricchezza di Mazzarò è il risultato di una vita di duro lavoro, svolto con abnegazione e senza rispetto per le sue necessità fisiche ed emotive
Nonostante la sua opulenza, Mazzarò conduce una vita priva di svaghi e piaceri, concentrato esclusivamente sul suo patrimonio
Con l'avanzare dell'età, Mazzarò inizia a riflettere sulla vanità della sua esistenza e sulla futilità di misurare la vita in termini di possedimenti materiali
La presa di coscienza di Mazzarò lo porta a un profondo stato di disperazione, culminante in un episodio di follia in cui tenta di distruggere parte della sua "roba"
Questo momento di crisi rappresenta il punto di rottura della vita di Mazzarò, segnando il riconoscimento della futilità di misurare l'esistenza in termini di possedimenti materiali