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La Resistenza e la fine della Seconda Guerra Mondiale in Italia e Francia

La caduta del fascismo in Italia e l'armistizio del 1943 segnano un punto di svolta nella Seconda Guerra Mondiale. Il Gran Consiglio del Fascismo destituisce Mussolini, mentre il CLN coordina la Resistenza contro l'occupazione tedesca, culminando nella liberazione nazionale e nella formazione di governi di transizione.

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1

L'armistizio tra l'Italia e gli Alleati è stato firmato a ______ e annunciato alla popolazione il ______.

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Cassibile 18 settembre 1943

2

Occupazione tedesca dell'Italia post-armistizio

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Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, la Germania occupò il Nord e il Centro Italia, instaurando la Repubblica Sociale Italiana.

3

Formazione e ruolo del CLN

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Il Comitato di Liberazione Nazionale fu creato dai partiti antifascisti per coordinare la Resistenza contro l'occupazione nazista e il fascismo.

4

Comando militare unificato delle forze partigiane

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Nel giugno 1944, fu istituito per unire le diverse formazioni partigiane, promuovendo la lotta armata contro i fascisti e i nazisti.

5

Nel ______ 1944, il governo di unità nazionale di ______ ______ prese il potere per guidare l'Italia verso la democrazia.

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novembre Ivanoe Bonomi

6

Il governo di ______ ______ si trasferì a ______, una delle prime città italiane liberate, e fu in carica fino a giugno 1945.

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Ferruccio Parri Salerno

7

Svolta Seconda Guerra Mondiale

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Sconfitta tedesca a Stalingrado, vittorie alleate in Nord Africa e Pacifico.

8

Conferenze internazionali

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Casablanca, Teheran, Yalta, Potsdam: definizione strategia alleata, principi ordine post-bellico.

9

Fondazione Nazioni Unite

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Basi gettate durante conferenze, principio di resa incondizionata potenze Asse.

10

Dopo la ______ francese nel 1940, il governo si trasferì a ______, dove fu instaurato un regime collaborazionista.

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sconfitta Vichy

11

Conferenza di San Francisco - Data

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Giugno 1945

12

Carta Atlantica - Autori

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Franklin D. Roosevelt e Winston Churchill

13

Principio di autodeterminazione dei popoli

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Diritto dei popoli a scegliere liberamente il proprio stato e il proprio governo

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La caduta del fascismo e l'armistizio italiano

Il 25 luglio 1943, il Gran Consiglio del Fascismo votò la sfiducia a Benito Mussolini, che fu destituito e arrestato su ordine del re Vittorio Emanuele III. Il generale Pietro Badoglio assunse la carica di Capo del Governo e, mantenendo inizialmente un atteggiamento ambiguo nei confronti della Germania nazista, avviò segretamente trattative con gli Alleati. Queste trattative culminarono nell'armistizio firmato l'8 settembre 1943 a Cassibile, ma annunciato alla popolazione solo il 18 settembre. L'armistizio, firmato con gli Alleati, segnò la resa dell'Italia e l'inizio di una fase di transizione e di incertezza, con il paese che si trovò diviso tra l'occupazione tedesca al Nord e l'avanzata alleata al Sud.
Gruppo di partigiani italiani in posa su terreno roccioso, armati e determinati, in foto bianco e nero evocativa della Resistenza.

La Resistenza e la lotta di liberazione

L'occupazione tedesca dell'Italia settentrionale e centrale dopo l'armistizio scatenò una reazione di resistenza partigiana. Il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), formato da rappresentanti dei principali partiti antifascisti, coordinò la lotta di liberazione. Nel giugno 1944, fu istituito un Comando militare unificato delle forze partigiane, che vide la partecipazione di uomini e donne di diverse estrazioni sociali e politiche, uniti dall'opposizione al fascismo e all'occupazione nazista. La Resistenza contribuì in modo decisivo alla caduta della Repubblica Sociale Italiana e alla liberazione del paese.

I governi italiani durante la transizione

Il governo di unità nazionale guidato da Ivanoe Bonomi si insediò nel novembre 1944, con l'intento di guidare l'Italia in un periodo di transizione verso la democrazia. Questo governo, che si trasferì a Salerno, una delle prime città liberate, escluse inizialmente socialisti e comunisti, ma fu successivamente sostituito dal governo di Ferruccio Parri nel giugno 1945, che includeva tutte le forze politiche del CLN. Questi governi provvisori ebbero il compito di amministrare il paese in attesa dell'elezione di una Assemblea Costituente che avrebbe redatto la nuova Costituzione italiana.

La situazione internazionale e le conferenze alleate

La svolta della Seconda Guerra Mondiale fu segnata da eventi cruciali come la sconfitta tedesca a Stalingrado e le vittorie alleate in Nord Africa e nel Pacifico. Le conferenze internazionali di Casablanca, Teheran, Yalta e Potsdam furono essenziali per definire la strategia alleata e per stabilire i principi dell'ordine mondiale post-bellico. In queste conferenze, gli Alleati concordarono sulla necessità della resa incondizionata delle potenze dell'Asse e gettarono le basi per la creazione delle Nazioni Unite.

La Francia di Vichy e la Resistenza francese

In seguito alla sconfitta francese nel 1940 e all'occupazione tedesca, il governo francese si rifugiò a Vichy, dove il maresciallo Philippe Pétain instaurò un regime collaborazionista con la Germania nazista. Contemporaneamente, la Resistenza francese, guidata da Charles de Gaulle e altri gruppi interni, si organizzò sia all'interno del paese sia all'estero, contribuendo significativamente alla liberazione della Francia, in particolare dopo lo sbarco alleato in Normandia nel giugno 1944.

La nascita delle Nazioni Unite e la Carta Atlantica

La conferenza di San Francisco, tenutasi nel giugno 1945, portò alla fondazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), con l'obiettivo di mantenere la pace e la sicurezza internazionali, promuovere il rispetto dei diritti umani e favorire lo sviluppo sociale ed economico. La Carta Atlantica, delineata da Franklin D. Roosevelt e Winston Churchill nel 1941, e i successivi accordi internazionali, definirono i principi fondamentali dell'ONU, inclusi l'autodeterminazione dei popoli e la rinuncia all'uso della forza nelle relazioni internazionali.