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Marianna Ucria, protagonista del romanzo di Dacia Maraini, è una figura emblematica della Sicilia settecentesca. Sordomuta dalla nascita, vive un'esistenza segnata da un matrimonio imposto e un trauma infantile. La sua storia è un viaggio di emancipazione e scoperta interiore, dove la lettura e la scrittura diventano rifugi e mezzi di espressione personale.
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Marianna nasce sordomuta e viene esposta a un'esperienza estrema dal padre
Matrimonio con lo zio materno
Marianna viene costretta a sposare lo zio materno, che si rivela essere l'autore della violenza che le ha causato il mutismo
Trauma infantile
Il matrimonio imposto porta Marianna ad affrontare il trauma infantile causato dalla violenza subita
Nonostante le avversità, Marianna trova conforto nella lettura e nella scrittura, che diventano per lei strumenti di evasione e crescita personale
La morte del marito offre a Marianna l'opportunità di affermare la propria indipendenza e di affrontare il trauma infantile
Il fratello Carlo aiuta Marianna a elaborare il passato e a crescere come persona