Nel Capitolo 26 de 'I Promessi Sposi', Alessandro Manzoni esplora rimorsi e redenzione attraverso personaggi come don Abbondio e l'Innominato. Il parroco si confronta con il cardinale Federigo Borromeo, mentre l'Innominato cerca di espiare i suoi peccati. Agnese, madre di Lucia, affronta il difficile compito di comunicare a Renzo il voto di verginità di Lucia.
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Il cardinale Federigo Borromeo, con la sua autorità morale, spinge don Abbondio a pentirsi per non aver celebrato il matrimonio tra Renzo e Lucia
Offerta in denaro ad Agnese
L'Innominato cerca di espiare i suoi peccati inviando un'offerta in denaro ad Agnese, la madre di Lucia
Agnese si trova di fronte al difficile compito di comunicare a Renzo il voto di verginità fatto da Lucia
Agnese si impegna a cercare notizie di Renzo, ma senza successo
Il cardinale Borromeo si interessa alla sorte di Renzo e scopre che ha trovato rifugio presso il cugino Bortolo in territorio bergamasco
Rifiuto del governo veneziano di estradare Renzo
Il governo veneziano, nonostante le pressioni milanesi, rifiuta di estradare Renzo, che si trova in fuga sotto falso nome
Il capitolo presenta personaggi come il cardinale Federigo Borromeo, don Abbondio, l'Innominato, Agnese, Lucia, donna Prassede, Renzo, Bortolo e don Gonzalo
Giustizia e riforme del sistema giudiziario
Il capitolo affronta il tema della giustizia e della necessità di riforme del sistema giudiziario, evidenziando la superiorità della giustizia divina rispetto a quella umana
Critica alla nobiltà e al potere
Manzoni critica la nobiltà e il potere, sottolineando l'ingiustizia basata su formalismi piuttosto che su reali necessità di giustizia
Ruolo della Chiesa nella società del XVII secolo
Il capitolo riflette sul ruolo della Chiesa nella società del XVII secolo, attraverso la figura del cardinale Borromeo
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