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La visione cosmologica di Johannes Kepler unisce armonia matematica e osservazioni astronomiche, portando alla formulazione delle tre leggi sui moti planetari. Queste leggi descrivono orbite ellittiche, velocità variabili e una relazione tra periodo orbitale e distanza dal Sole, anticipando la gravitazione universale.
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Johannes Kepler è stato un illustre astronomo e matematico tedesco del tardo XVI e inizio XVII secolo
Mysterium Cosmographicum
Nel suo trattato "Mysterium Cosmographicum", Kepler propose un modello geometrico dell'universo basato sull'incastro dei cinque solidi platonici
Leggi di Kepler
Attraverso un'analisi dettagliata dei dati astronomici, Kepler formulò tre leggi rivoluzionarie che descrivono i moti dei pianeti nel sistema solare
Spiegazione fisica
Kepler ipotizzò che una forza emanante dal Sole fosse responsabile dei moti dei pianeti, anticipando in parte la teoria della gravitazione universale di Newton
Kepler cercò di unire una visione platonica e pitagorica dell'universo, caratterizzata da ordine e perfezione matematici, con le osservazioni astronomiche
La visione dell'universo di Kepler segnò un cambiamento radicale, passando dalle orbite circolari perfette a quelle ellittiche e avvicinandosi alla fisica newtoniana
La rivoluzione scientifica del XVI e XVII secolo sfidò la concezione di un universo finito e geocentrico, portando a idee come quella di un universo infinito e eterno di Giordano Bruno
Universo infinito e eterno
Bruno proponeva un universo infinito e eterno, popolato da innumerevoli mondi simili al nostro, anticipando le moderne teorie cosmologiche
Limitatezza della visione umana
Secondo Bruno, la percezione di un universo finito era un'illusione dovuta alla limitatezza della visione umana, utilizzando la metafora dell'uomo in una foresta per spiegare questo concetto