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L'ascesa al trono di Vittorio Emanuele III e l'incarico a Giolitti come Presidente del Consiglio

L'ascesa al trono di Vittorio Emanuele III e l'incarico a Giolitti come Presidente del Consiglio segnano una svolta nell'Italia del Novecento. Con riforme sociali ed economiche, Giolitti mira a colmare il divario tra 'Paese legale' e 'Paese reale', rispondendo alle esigenze di una società in evoluzione.

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1

All'inizio del ______ secolo, l'Italia ha visto l'ascesa al trono di Vittorio Emanuele III dopo l'assassinio di suo padre.

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XX

2

Nel 1900, ______ ______ III diventa re d'Italia in seguito alla morte di Umberto I, ucciso da un anarchico.

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Vittorio Emanuele

3

Dicotomia Paese legale/reale

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Contrasto tra istituzioni formali e vita quotidiana dei cittadini in Italia all'inizio del '900.

4

Trascuratezza esigenze popolari

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Élite al potere ignora bisogni della popolazione, causando spaccatura sociale.

5

Riforme lavorative Giolittiane

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Introduzione assicurazione infortuni e regolamentazione lavoro femminile e minorile.

6

Politiche di welfare di Giolitti

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Iniziative sociali per migliorare condizioni di vita e avvicinare istituzioni ai cittadini.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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L'ascesa al trono di Vittorio Emanuele III e l'incarico a Giolitti come Presidente del Consiglio

L'inizio del XX secolo in Italia è segnato da eventi rilevanti che hanno influenzato la direzione politica del paese. Nel 1900, Vittorio Emanuele III succede al padre Umberto I, assassinato dall'anarchico Gaetano Bresci. Questo tragico evento è il culmine di un periodo di forte tensione sociale e politica, evidenziato dalla dura repressione della rivolta di Milano del 1898, che aveva contribuito ad accrescere il malcontento verso la monarchia. Nel 1903, Giovanni Giolitti diventa Presidente del Consiglio, inaugurando un'era di riforme e di politiche volte a colmare il divario tra le istituzioni dello Stato, spesso percepite come distanti dai bisogni reali della popolazione, e la società civile. Giolitti, figura centrale del liberalismo italiano, promuove un'agenda progressista che include miglioramenti nel campo sociale, economico e politico, cercando di integrare le diverse componenti del Paese reale all'interno del sistema politico nazionale.
Sala d'epoca elegante con trono in legno scuro e velluto rosso, uomo in uniforme militare con medaglie e uomo in abito formale, pareti in damasco verde e tappeto rosso.

La spaccatura tra Paese legale e Paese reale e l'urgenza di riforme

La dicotomia tra "Paese legale" e "Paese reale" in Italia all'inizio del Novecento rappresenta la distanza tra le istituzioni statali e la vita quotidiana dei cittadini. Il "Paese legale" si riferisce all'ambito delle istituzioni ufficiali e della politica formale, mentre il "Paese reale" comprende la popolazione, le sue condizioni di vita e le sue aspirazioni. Questa spaccatura è il risultato di un lungo periodo di trascuratezza delle esigenze popolari da parte delle élite al potere. La necessità di riforme diventa quindi impellente per rispondere alle richieste di una società in rapida evoluzione. Giolitti, con la sua politica di riformismo, cerca di rispondere a questa urgenza, promuovendo leggi in ambito lavorativo, come l'introduzione dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e la regolamentazione delle condizioni di lavoro femminile e minorile, e in ambito sociale, con l'introduzione di politiche di welfare. Queste riforme sono viste come un tentativo di avvicinare le istituzioni alle reali necessità dei cittadini, riducendo così la distanza tra il "Paese legale" e il "Paese reale".