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L'ascesa al trono di Vittorio Emanuele III e l'incarico a Giolitti come Presidente del Consiglio segnano una svolta nell'Italia del Novecento. Con riforme sociali ed economiche, Giolitti mira a colmare il divario tra 'Paese legale' e 'Paese reale', rispondendo alle esigenze di una società in evoluzione.
Vittorio Emanuele III succede al padre Umberto I dopo l'assassinio di quest'ultimo
L'assassinio di Umberto I è il culmine di un periodo di forte tensione sociale e politica in Italia
La dura repressione della rivolta di Milano del 1898 contribuisce ad aumentare il malcontento verso la monarchia
Nel 1903, Giovanni Giolitti diventa Presidente del Consiglio, inaugurando un'era di riforme e di politiche progressiste
Giolitti promuove un'agenda riformista per avvicinare le istituzioni alle reali necessità dei cittadini e ridurre la distanza tra Paese legale e Paese reale
Giolitti introduce leggi per migliorare le condizioni di lavoro e di vita della popolazione, cercando di integrare le diverse componenti del Paese reale nel sistema politico nazionale