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La struttura del DNA, con la sua forma a doppia elica, è il fulcro della genetica. Scienziati come Franklin, Chargaff, Watson e Crick hanno contribuito a decifrare questo mistero, rivelando come le basi azotate si appaiano e la replicazione del DNA avvenga. Queste scoperte hanno aperto la strada alla moderna biologia molecolare e alla comprensione dei meccanismi ereditari.
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Attraverso la cristallografia a raggi X, Rosalind Franklin ottenne immagini dettagliate che indicavano una struttura elicoidale del DNA
La cristallografia a raggi X permetteva di dedurre la disposizione spaziale degli atomi nella molecola di DNA
Le fotografie di Franklin, in particolare la famosa Fotografia 51, insieme ai contributi del biofisico Maurice Wilkins, furono fondamentali per delineare la struttura del DNA
Il biochimico Erwin Chargaff formulò le "Regole di Chargaff" dopo aver analizzato la composizione chimica del DNA
Le "Regole di Chargaff" stabiliscono che, in una molecola di DNA, la quantità di adenina è approssimativamente uguale a quella di timina, e la quantità di guanina è approssimativamente uguale a quella di citosina
Il rapporto 1:1 tra le basi azotate puriniche e pirimidiniche fu cruciale per comprendere il meccanismo di appaiamento delle basi e suggerì un modello di replicazione semiconservativa del DNA
Sfruttando le scoperte di Franklin, Wilkins e Chargaff, James Watson e Francis Crick presentarono il modello a doppia elica per la struttura del DNA
Il modello a doppia elica mostra come le due catene polinucleotidiche si avvolgessero in direzioni opposte, formando una struttura antiparallela
Il modello di Watson e Crick illustra come le basi azotate si appaiassero specificamente tramite legami a idrogeno, mantenendo un diametro costante dell'elica