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La Scolastica nel Medioevo

La scolastica, movimento filosofico-teologico medievale, si concentra sull'armonizzazione di fede e ragione. Personaggi come Anselmo d'Aosta e Tommaso d'Aquino ne sono figure chiave.

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Origine del termine 'scholasticus'

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Indicava l'insegnante di arti liberali nel Medioevo, poi esteso a filosofia e teologia.

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Divisione delle arti liberali

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Suddivise in trivio (grammatica, retorica, dialettica) e quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia, musica).

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Ruolo della filosofia nella scolastica

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Serviva come 'ancilla theologiae', ovvero come supporto alla teologia, integrando ragione e fede.

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Dopo la 'lectio', gli studenti procedevano con la 'meditatio', ovvero ______ del testo, seguita dalla 'questio', una ______ critica del contenuto.

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l'analisi personale discussione

5

La 'disputatio' era un dibattito in cui gli studenti erano divisi in ______ e ______ riguardo una tesi, e poteva essere di tipo 'ordinario' o 'quodlibetale', quest'ultimo aperto a ______ su qualsiasi argomento.

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sostenitori oppositori domande

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Armonizzazione fede e ragione

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Scolastici cercavano di conciliare verità fede con ragione, senza contraddire dottrina cristiana.

7

Uso di testi filosofici

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Scolastici esaminavano testi filosofici per confrontare interpretazioni e integrare con fede cristiana.

8

Diversità di approcci scolastici

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Non esiste una dottrina scolastica unica, ma varietà di pensieri con tema comune di fede e ragione.

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Durante la rinascita carolingia si sviluppò la fase della ______.

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pre-scolastica

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______ è stato un sostenitore della conciliabilità di fede e ragione.

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Tommaso d'Aquino

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Rinascita carolingia

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Periodo di rinnovamento culturale nell'VIII-IX secolo, promosso da Carlo Magno, con la creazione di scuole e il recupero del sapere antico.

12

Scuola palatina

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Istituzione educativa fondata da Alcuino da York per formare il clero e i funzionari imperiali, centro di diffusione del sapere.

13

Dibattito dialettici vs anti-dialettici

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Conflitto intellettuale medievale sulla validità dell'uso della logica e della dialettica nell'interpretazione della fede cristiana.

14

La ______ di ______ è stata oggetto di critiche da parte di ______ nel Medioevo e di ______ nell'epoca moderna.

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prova ontologica Anselmo d'Aosta Gaunilone Immanuel Kant

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Scolastica: Filosofia Medievale e Insegnamento

La scolastica è un movimento filosofico-teologico che caratterizzò il Medioevo, diffuso nelle scuole monastiche, nelle cattedrali e, successivamente, nelle nascenti università. Il termine "scholasticus" identificava originariamente l'insegnante delle arti liberali, che erano suddivise nel trivio (grammatica, retorica e dialettica) e nel quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia e musica). In seguito, il termine venne adottato per indicare gli insegnanti di filosofia e teologia, chiamati "magistri". La scolastica mirava all'interpretazione e all'integrazione della verità rivelata con la ragione umana, differenziandosi dalla filosofia antica greca che cercava una comprensione della verità attraverso la sola indagine razionale. La tradizione cristiana era il fondamento della scolastica, con la filosofia che serviva come "ancilla theologiae" (serva della teologia), impiegando e adattando concetti di Platone, Agostino e Aristotele per rispondere a questioni teologiche.
Aula universitaria medievale con professore in toga davanti a leggio e studenti assorti su banchi a gradoni, illuminata da finestre ad arco.

Metodologia Didattica e Produzione Letteraria Scolastica

L'approccio didattico scolastico si basava sulla "lectio", la lettura e il commento di testi autorevoli come la Bibbia o le opere di filosofi antichi. A questa seguivano la "meditatio", l'analisi personale del testo da parte degli studenti, e la "questio", la discussione critica per una comprensione razionale del contenuto. La "disputatio" era un dibattito formale in cui gli studenti erano divisi in sostenitori ("pro") e oppositori ("contra") della tesi in esame. Le dispute si suddividevano in "ordinarie", che avvenivano regolarmente, e "quodlibetali", che erano aperte a domande su qualsiasi argomento e potevano includere partecipanti esterni. La produzione letteraria degli scolastici comprendeva "commentari" sui testi studiati e raccolte di "questiones", che documentavano le riflessioni e le soluzioni filosofico-teologiche emerse durante le dispute.

Il Problema Centrale della Scolastica: Fede e Ragione

Il problema centrale della scolastica era il rapporto tra fede e ragione. Gli scolastici cercavano di armonizzare le verità della fede rivelata con le conclusioni della ragione umana, esaminando testi filosofici per confrontare interpretazioni e analizzare la libertà di ricerca entro i confini della dottrina cristiana. Le soluzioni proposte variavano ampiamente tra i pensatori, riflettendo la diversità di approcci all'interno del movimento scolastico. Pertanto, la scolastica non può essere considerata una dottrina monolitica, ma piuttosto un insieme di contributi individuali che condividono un tema comune.

Evoluzione Storica della Scolastica

La scolastica si sviluppò attraverso diverse fasi storiche: la "pre-scolastica" durante la rinascita carolingia, l'"alta scolastica" che vide l'ascesa del dibattito tra fede e ragione, la "fioritura della scolastica" con figure come Tommaso d'Aquino che propugnavano la conciliabilità di fede e ragione, e infine la fase di dissoluzione con pensatori come Guglielmo da Ockham, che metteva in discussione la possibilità di trattare la teologia come scienza. Queste fasi storiche riflettono l'evoluzione del pensiero scolastico e la sua crescente complessità nell'affrontare il rapporto tra fede e ragione.

Le Origini della Scolastica e Figure Chiave

La scolastica trae origine dalla "rinascita carolingia", un periodo di rinnovamento culturale sotto l'impulso di Carlo Magno, con figure come Alcuino da York che fondò la scuola palatina. Pensatori come Giovanni Scoto Eriugena e Gerberto di Aurillac furono tra i protagonisti di questo risveglio culturale. Il dibattito tra "dialettici" e "anti-dialettici" segnò l'evoluzione della scolastica, con filosofi come Anselmo d'Aosta che utilizzavano la ragione per dimostrare le verità di fede, senza percepire un conflitto tra le due.

Anselmo d'Aosta e la Prova dell'Esistenza di Dio

Anselmo d'Aosta è noto per aver formulato argomentazioni razionali per dimostrare l'esistenza di Dio, tra cui la celebre prova ontologica. Questa sostiene che l'esistenza di Dio è implicita nel concetto stesso di un essere perfettissimo, poiché un Dio che non esiste non sarebbe il massimo pensabile. Tuttavia, la prova ontologica ha suscitato critiche, come quelle di Gaunilone nel Medioevo e di Immanuel Kant nell'età moderna, che hanno messo in luce la problematica transizione dall'ordine del pensiero a quello dell'essere. Anselmo, seguendo il pensiero agostiniano, sosteneva che, nonostante il peccato originale, l'uomo conserva la capacità di scegliere il bene, grazie all'assistenza della grazia divina.