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L'identità e la sua fluidità sono al centro dei romanzi 'Il fu Mattia Pascal' e 'Uno, nessuno, centomila' di Luigi Pirandello. Attraverso i protagonisti Mattia Pascal e Vitangelo Moscarda, l'autore esplora la crisi dell'io e la critica alle convenzioni sociali, evidenziando la filosofia del divenire e la ricerca di un'autenticità al di là delle maschere sociali.
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Mattia Pascal vive una vita soffocante a Miragno, costretto in un matrimonio infelice e in un lavoro che disprezza
Dichiarato erroneamente morto
Dopo aver vinto al casinò di Montecarlo, Mattia Pascal scopre di essere stato erroneamente dichiarato morto, permettendogli di liberarsi della sua precedente identità
Nuova vita come Adriano Meis
Mattia Pascal inizia una nuova vita sotto il nome fittizio di Adriano Meis, ma presto si rende conto che questa nuova identità è una gabbia di diversa natura
Dopo aver simulato il suicidio di Adriano Meis e aver tentato di tornare alla sua vecchia vita, Mattia Pascal si ritrova in uno stato di limbo, scrivendo la sua autobiografia nella biblioteca dove lavorava e contemplando la sua tomba
Il protagonista, Vitangelo Moscarda, viene scosso da una crisi identitaria quando si rende conto che gli altri lo vedono in modo diverso da come si percepisce
Azioni considerate pazzia dalla società
Nel suo viaggio verso l'autenticità, Vitangelo Moscarda compie azioni che lo portano ad essere considerato pazzo dalla società
Follia come rifiuto consapevole dell'identità statica
La follia di Moscarda è un rifiuto consapevole dell'identità statica e delle convenzioni sociali
Attraverso la sua crisi, Moscarda mette in luce l'artificialità delle identità costruite socialmente e la fluidità dell'essere, criticando la rigidità delle convenzioni sociali