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La vita e l'eredità di Franco Basaglia

Franco Basaglia, psichiatra innovativo, ha trasformato il trattamento della malattia mentale. Con la moglie Franca Ongaro, ha introdotto pratiche umanizzanti e promosso la deistituzionalizzazione, culminando nella legge 180.

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1

______ Basaglia, noto per il suo contributo alla psichiatria moderna, è nato il ______ a ______.

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Franco 11 marzo 1924 Venezia

2

Dopo la laurea nel ______, Basaglia iniziò a lavorare nella clinica delle malattie ______ e ______ di Padova.

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1949 nervose mentali

3

Ruolo di Franca Ongaro nella carriera di Basaglia

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Moglie e collaboratrice intellettuale, condivise e contribuì alla visione di una psichiatria riformata.

4

Innovazioni di Basaglia a Gorizia

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Introdusse metodi di organizzazione e comunicazione innovativi, eliminò contenzioni e terapie di shock, promosse integrazione sociale dei pazienti.

5

Influenza di Maxwell Jones su Basaglia

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Ispirato dal concetto di comunità terapeutica di Jones, Basaglia applicò questi principi per riformare il manicomio di Gorizia.

6

Dopo aver affrontato ostacoli a Gorizia, Basaglia continuò i suoi sforzi riformatori a Colorno e, successivamente, a ______ dal ______.

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Trieste 1971

7

A Trieste, Basaglia avviò un programma per trasformare l'assistenza psichiatrica, puntando alla chiusura del manicomio e alla creazione di una rete di ______ per la salute mentale.

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servizi territoriali

8

L'opera di Basaglia a Gorizia fu documentata nel suo libro, che ebbe grande successo e influenzò le future leggi italiane sulla ______.

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salute mentale

9

Modello di Trieste per l'OMS

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Trieste divenne esempio internazionale per l'innovazione nella salute mentale, influenzando la ricerca OMS.

10

Psichiatria Democratica

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Movimento fondato da Basaglia nel 1973 per promuovere una psichiatria alternativa e comunitaria in Italia.

11

Legge 180 del 1978

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Legge italiana che abolì gli ospedali psichiatrici, promuovendo servizi di salute mentale territoriali.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Formazione e le Prime Esperienze di Franco Basaglia

Franco Basaglia, figura chiave della psichiatria moderna, nacque il 11 marzo 1924 a Venezia, in una famiglia di agiate condizioni economiche. Cresciuto nel quartiere di San Polo, completò gli studi classici prima di iscriversi alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Padova nel 1943. Durante gli anni universitari, Basaglia si unì a un gruppo di studenti antifascisti, un'adesione che lo portò a essere arrestato e a trascorrere sei mesi in carcere, un'esperienza che influenzò la sua futura critica verso le istituzioni repressive. Dopo aver conseguito la laurea nel 1949, iniziò a lavorare presso la clinica delle malattie nervose e mentali di Padova, dove rimase fino al 1961. In questo periodo, Basaglia si dedicò alla ricerca psichiatrica, pubblicando studi su varie patologie mentali e approfondendo la sua conoscenza in filosofia, in particolare fenomenologia ed esistenzialismo, che avrebbe poi cercato di integrare nella pratica clinica.
Corridoio luminoso e abbandonato di un vecchio ospedale psichiatrico con pareti crepate, sedie di legno allineate e finestre alte con sbarre.

L'Incontro con Franca Ongaro e l'Innovazione in Psichiatria

Nel 1952, Basaglia completò la sua specializzazione in malattie nervose e mentali e l'anno seguente sposò Franca Ongaro, che divenne non solo sua moglie ma anche una collaboratrice intellettuale fondamentale. Insieme, contribuirono a numerosi lavori e condivisero la visione di una psichiatria riformata. Nel 1958, Basaglia ottenne la libera docenza in psichiatria e nel 1961 assunse la direzione dell'ospedale psichiatrico di Gorizia. Qui, si trovò di fronte alle condizioni disumane dei manicomi e decise di intraprendere un percorso di riforma istituzionale, ispirandosi al concetto di comunità terapeutica di Maxwell Jones. A Gorizia, Basaglia introdusse nuovi metodi di organizzazione e comunicazione, eliminò l'uso delle contenzioni e delle terapie di shock, e promosse la vita comunitaria e l'integrazione sociale dei pazienti, ponendo le basi per un radicale cambiamento nel trattamento della malattia mentale.

"L'Istituzione Negata" e il Movimento per la Deistituzionalizzazione

Nel 1968, Basaglia pubblicò "L'Istituzione Negata. Rapporto da un ospedale psichiatrico", un'opera che descriveva l'esperienza di Gorizia e che divenne un testo fondamentale per il movimento di deistituzionalizzazione psichiatrica, raggiungendo un ampio successo editoriale. Nonostante le resistenze incontrate a Gorizia, Basaglia proseguì il suo impegno riformatore prima a Colorno e poi, dal 1971, all'ospedale psichiatrico di Trieste. Qui, Basaglia implementò un programma di ristrutturazione dell'assistenza psichiatrica, con l'obiettivo di chiudere il manicomio e sviluppare una rete di servizi territoriali per la prevenzione e l'assistenza post-ricovero, un modello che avrebbe influenzato la futura legislazione italiana in materia di salute mentale.

La Legge 180 e l'Eredità di Basaglia

L'approccio innovativo di Basaglia a Trieste attirò l'attenzione internazionale, tanto che la città divenne un modello di riferimento per l'OMS nella ricerca sui servizi di salute mentale. Nel 1973, Basaglia fu tra i fondatori di "Psichiatria Democratica", un movimento che univa diverse esperienze di psichiatria alternativa in Italia. Il culmine del suo impegno si concretizzò con l'approvazione della legge 180 nel 1978, che decretava il superamento degli ospedali psichiatrici in favore di servizi territoriali. Basaglia lasciò la direzione di Trieste nel 1979 per coordinare i servizi psichiatrici del Lazio, ma la sua vita fu interrotta prematuramente da un tumore cerebrale che lo portò alla morte il 29 agosto 1980. La sua visione e il suo lavoro hanno lasciato un'impronta indelebile nella psichiatria e nella salute mentale, influenzando le pratiche a livello globale.