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Mastro-don Gesualdo, opera di Giovanni Verga, narra la storia di Gesualdo Motta, muratore siciliano che diventa ricco ma resta isolato. Il romanzo esplora l'ascesa sociale nell'Ottocento, le dinamiche di potere e la ricerca di un riconoscimento aristocratico, mostrando le contraddizioni di una società ossessionata dall'accumulo di beni.
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La Sicilia del primo Ottocento è caratterizzata da profondi cambiamenti sociali e politici
Duro lavoro e astuzia
Grazie al suo duro lavoro e alla sua astuzia, Gesualdo riesce a costruire un'imponente fortuna
Matrimonio con Bianca Trao
Gesualdo sposa Bianca Trao, una nobildonna decaduta, con l'intento di ottenere il riconoscimento dell'aristocrazia
Ostracismo sociale
Nonostante la sua ascesa sociale, Gesualdo rimane sempre un "mastro" per i nobili e mai veramente un "don"
La vita familiare di Gesualdo è segnata da tragedie, come il disprezzo della moglie e della figlia e i rapporti tesi con i parenti
La figlia di Gesualdo, Isabella, scappa con un cugino impoverito, portando ulteriori problemi alla famiglia
Per riparare alla fuga di Isabella, Gesualdo si sposa con il duca de Leyra, ma questo lo porta a un ulteriore impoverimento
Alla fine della sua vita, Gesualdo si ritrova solo e malato, abbandonato da coloro che aveva cercato di proteggere e innalzare
Verga adotta un approccio di impersonalità nella narrazione, distaccandosi dall'onniscienza tipica del romanzo ottocentesco
A differenza dei "Malavoglia", "Mastro-don Gesualdo" si concentra sull'ambiente borghese e aristocratico, permettendo a Verga di esplorare le dinamiche sociali e le ipocrisie dei personaggi
Verga utilizza il discorso indiretto libero per esprimere i pensieri e le emozioni di Gesualdo, approfondendo la sua psicologia
"Mastro-don Gesualdo" è una critica incisiva alla "religione della roba", l'ossessione per l'accumulo di beni che porta alla sconfitta personale del protagonista
Gesualdo rappresenta un eroe moderno, un uomo che si è fatto da sé, ma il giudizio di Verga sul progresso è ambivalente, mettendo in luce le conseguenze disumanizzanti del cambiamento