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Il ricorso giurisdizionale consente di contestare atti amministrativi lesivi di diritti o interessi legittimi. I T.A.R. e il Consiglio di Stato ne sono i garanti, con una giurisdizione che si estende all'annullamento di atti per vizi di legittimità e, in casi specifici, alla valutazione di merito. Il procedimento di ottemperanza assicura l'esecuzione delle sentenze amministrative.
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L'atto deve provenire da un'autorità amministrativa e incidere su un interesse legittimo o un diritto soggettivo del ricorrente
Il ricorrente deve dimostrare di essere direttamente danneggiato dall'atto e di avere un interesse alla sua revoca
L'atto non deve essere più soggetto a ricorsi gerarchici interni all'amministrazione
I T.A.R. sono stati istituiti per garantire un controllo giurisdizionale sugli atti delle amministrazioni pubbliche
I T.A.R. hanno il compito di esaminare i ricorsi contro atti e provvedimenti di enti locali, regionali, nazionali e di altri enti pubblici, purché questi atti ledano un interesse legittimo
I T.A.R. hanno competenze esclusive anche in materia di merito in determinate aree, come le controversie sui confini territoriali o i provvedimenti in materia di sicurezza pubblica
La giurisdizione dei T.A.R. si concentra sulla verifica della legittimità degli atti amministrativi, escludendo il merito delle decisioni
Gli atti amministrativi sono impugnabili per vizi quali incompetenza, eccesso di potere o violazione di legge
Il procedimento di ottemperanza è un meccanismo giuridico che assicura l'attuazione delle sentenze della giustizia amministrativa, nel caso in cui l'amministrazione pubblica non le esegua spontaneamente