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Il mito di Narciso, narrato da Ovidio, racconta di un giovane di straordinaria bellezza e della sua fatale infatuazione per il proprio riflesso in una fonte incantata. Questo amore impossibile e l'eco di un desiderio inappagato conducono Narciso alla rovina, trasformandolo in un fiore, simbolo della sua triste vicenda.
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Narciso è un giovane di eccezionale bellezza maledetto dalla dea Nemesi a innamorarsi della propria immagine riflessa in una fonte
Descrizione della fonte
La fonte è situata in un luogo idilliaco e incontaminato, al centro di un prato lussureggiante e circondata da un bosco che offre riparo dal sole
Attrazione di Narciso per la fonte
Narciso è attratto dalla bellezza del luogo e dall'acqua cristallina della fonte
La fonte incanta Narciso, che si avvicina per bere e viene catturato dall'immagine riflessa, incapace di staccarsi dal suo riflesso
Narciso è incapace di comprendere che l'oggetto del suo desiderio è soltanto un'immagine, rendendo il suo amore impossibile
Desiderio di toccare e baciare il riflesso
Narciso tenta invano di toccare e baciare il riflesso, ma ogni suo gesto è vano
Ostacolo dell'acqua
L'unico ostacolo tra Narciso e il suo amato è l'acqua della fonte, rendendo impossibile ogni contatto reale
Narciso si trova in un paradosso esistenziale, essendo contemporaneamente amante e amato, desiderante e desiderato
In preda alla disperazione, Narciso si interroga sulla possibilità che qualcuno abbia mai sofferto un amore tanto grande quanto il suo
Narciso, conscio della propria bellezza, non riesce a capire perché non possa raggiungere l'immagine amata
La ninfa Eco, condannata a ripetere solo le ultime parole altrui, fa eco ai lamenti di Narciso, condividendo il suo dolore
Narciso muore nell'ardore di un desiderio irrealizzabile, salutando per l'ultima volta il suo riflesso
Anche in punto di morte, Eco risponde ai saluti di Narciso
Al posto del suo corpo, viene trovato un fiore, il narciso, simbolo della sua bellezza perduta e della sua storia tragica