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L'Impero Carolingio, dopo la morte di Carlo Magno, si frammentò con il Trattato di Verdun. L'incoronazione imperiale, conferita dal Papa, accrebbe il potere papale. Ottone il Grande, con la vittoria a Lechfeld e l'incoronazione del 962, diede vita al Sacro Romano Impero, ma anche a tensioni con il papato. La Constitutio de feudis e l'autonomia comunale segnarono ulteriori sviluppi politici.
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Il Trattato di Verdun, firmato nel 843, segnò la divisione dell'impero tra i tre nipoti di Carlo Magno
Dopo la morte di Carlo Magno, il titolo imperiale divenne un elemento cruciale per l'incoronazione, che poteva essere conferita solo dal Papa, rafforzando il potere temporale della Chiesa
Nel contesto di lotte dinastiche, l'autorità imperiale si affievolì, mentre la Chiesa consolidò il suo potere attraverso figure ecclesiastiche che detenevano anche incarichi politici e attraverso l'influenza dei monasteri benedettini
Ottone I, detto il Grande, asceso al trono di Germania nel 936, rafforzò il regno attraverso alleanze e la soppressione delle rivolte dei principi locali
La vittoria di Ottone I contro gli Ungari nella Battaglia di Lechfeld nel 955 consolidò il suo potere e accrebbe il suo prestigio
Nel 962, Ottone I fu incoronato imperatore da Papa Giovanni XII, segnando la nascita del Sacro Romano Impero e rafforzando il legame tra l'Impero e la Chiesa
Il Privilegium Othonis, emesso nel 962, cercava di stabilire il diritto imperiale di influenzare l'elezione papale, ma questa pretesa di supremazia temporale sull'autorità spirituale del papa avrebbe portato a conflitti
Ottone I consolidò il suo potere in Germania attraverso il clero, ma la pratica di affidare incarichi civili e amministrativi a vescovi e abati avrebbe alimentato la lotta per le investiture tra Impero e Papato
Durante il regno di Ottone III, che tentò di realizzare una visione rinnovata dell'impero, la sua morte precoce nel 1002 interruppe questi sforzi, lasciando un'eredità incompiuta