Il movimento femminista nasce con la Rivoluzione francese, quando le donne, come Olympe de Gouges, iniziano a chiedere l'uguaglianza di genere. La lotta per il suffragio femminile e il ruolo delle donne nella Prima guerra mondiale hanno segnato tappe fondamentali verso la parità, influenzando l'Agenda 2030 dell'ONU per lo sviluppo sostenibile e l'eliminazione delle discriminazioni.
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Le donne iniziarono a lottare per i propri diritti durante la Rivoluzione Francese, portando alla redazione della Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina nel 1791
Nonostante la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789 fosse un documento fondamentale per i diritti umani, le donne non furono incluse nei diritti politici
Nonostante la repressione dell'epoca, le donne continuarono a lottare per i propri diritti, gettando le basi per le future battaglie per l'uguaglianza di genere
Il movimento per il suffragio femminile prese forma nel tardo XIX secolo, in particolare in Gran Bretagna con il movimento delle suffragette
Le suffragette adottarono tattiche militanti e non violente per richiamare l'attenzione sulla loro causa, affrontando arresti e violenze
La determinazione e il sacrificio personale delle suffragette furono fondamentali per il progresso verso l'uguaglianza politica e la parità di genere
Con gli uomini impegnati al fronte, durante la Prima Guerra Mondiale le donne furono chiamate a svolgere lavori tradizionalmente maschili, dimostrando la loro capacità e affidabilità
La partecipazione massiccia e indispensabile delle donne alla guerra contribuì a cambiare le percezioni sociali sulle loro capacità
Il contributo delle donne al sforzo bellico fu un fattore chiave che portò molti governi a riconsiderare il ruolo delle donne nella società, culminando nel riconoscimento del diritto di voto femminile in molti paesi dopo la guerra
Il movimento delle suffragette si diffuse a livello internazionale, portando diversi paesi a riconoscere il diritto di voto alle donne in periodi differenti
La Nuova Zelanda fu il primo paese a concedere il voto alle donne nel 1893, seguita da nazioni come la Finlandia e la Norvegia
I cambiamenti legislativi che hanno portato al riconoscimento del diritto di voto femminile sono il risultato di lunghi anni di attivismo e lotta delle donne
L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata dalle Nazioni Unite nel 2015, pone un'enfasi particolare sulla parità di genere come uno dei suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
L'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 5 si propone di eliminare tutte le forme di discriminazione contro le donne e le ragazze, garantire l'uguaglianza di accesso all'educazione e alle opportunità economiche, e porre fine a tutte le forme di violenza e sfruttamento
Nonostante i progressi compiuti, le donne continuano a incontrare sfide significative come la disparità salariale, la sottorappresentazione in posizioni di leadership e la persistenza di norme e pratiche discriminatorie
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