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La lotta di Gandhi per l'indipendenza indiana

Mohandas Karamchand Gandhi e la sua campagna di satyagraha definirono la resistenza indiana contro le ingiuste leggi britanniche post-Prima Guerra Mondiale. Il massacro di Jallianwala Bagh e la Rowlatt Act furono momenti cruciali che influenzarono il movimento per l'indipendenza, portando Gandhi a promuovere la non violenza e l'autosufficienza attraverso il boicottaggio dei prodotti britannici e l'uso del khadi.

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Rowlatt Act - Data di introduzione

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Introdotta nel 1919, permetteva detenzioni senza processo.

2

Satyagraha - Significato

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Movimento di disobbedienza civile non violenta guidato da Gandhi.

3

Sciopero nazionale contro Rowlatt Act - Data

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6 aprile 1919, giorno di digiuno e preghiera in tutta l'India.

4

Effetto della protesta del 6 aprile

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Unì diverse classi sociali e religioni in solidarietà panindiana.

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Durante il festival di ______, il 13 aprile 1919, il generale ______ Dyer ordinò un attacco contro una folla innocente a ______ Bagh.

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Baisakhi Reginald Jallianwala

6

L'evento tragico che ha visto centinaia di persone uccise da soldati britannici è noto come il massacro di ______ Bagh.

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Jallianwala

7

Gandhi, turbato dal massacro, capì che era necessaria più ______ e ______ per condurre una resistenza non violenta efficace.

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preparazione disciplina

8

Importanza del khadi per Gandhi

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Simbolo di autosufficienza e resistenza al colonialismo britannico; promuoveva l'uso di cotone filato a mano.

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Visione di Gandhi per i villaggi indiani

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Cambiamento radicale per una società equa e solidale; enfasi sulla vita rurale e autarchia.

10

Conseguenze del boicottaggio britannico del 1920

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Dimissioni di professionisti indiani; rifiuto di pagare tasse; arresti di leader nazionalisti; incarcerazione di circa 30.000 indiani.

11

Gandhi ha iniziato a osservare un giorno di ______ ogni ______ per dedicarsi alla meditazione e alla ricerca spirituale.

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silenzio lunedì

12

Per mostrare vicinanza ai meno fortunati, Gandhi sceglieva di vestire un ______ più corto e sosteneva l'utilizzo di prodotti ______ indiani.

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dhoti tessili

13

Arresto di Gandhi per sedizione

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Marzo 1922, Gandhi arrestato per articoli anti-governativi.

14

Dichiarazioni di Gandhi al processo

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Rimpianto per violenze, conferma opposizione all'oppressione coloniale.

15

Conseguenze della detenzione di Gandhi

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Rafforzamento determinazione e impegno per indipendenza indiana.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Rappresaglia Britannica e la Risposta di Gandhi

Nel contesto postbellico della Prima Guerra Mondiale, il governo britannico introdusse in India la Rowlatt Act nel 1919, una legislazione che permetteva l'arresto e la detenzione di sospetti senza processo per periodi prolungati. Questa legge, percepita come un'ingiustizia flagrante, scatenò l'indignazione di Mohandas Karamchand Gandhi e di altri leader indiani. Gandhi, figura centrale del movimento di resistenza indiano, organizzò una campagna di disobbedienza civile non violenta, nota come satyagraha. Coordinò incontri con influenti personalità come Sarojini Naidu e Chakravarti Rajagopalachari per pianificare azioni di protesta pacifica. Il culmine di queste iniziative fu un giorno di sciopero nazionale il 6 aprile 1919, che vide l'intera nazione osservare un digiuno e dedicarsi alla preghiera in segno di opposizione alla legge. La protesta unì persone di diverse classi sociali e religioni, dimostrando la solidarietà panindiana. A Bombay, Gandhi si rivolse a una vasta assemblea di musulmani, mentre altri leader nazionalisti come Vallabhbhai Patel e Jawaharlal Nehru supportarono lo sciopero nelle rispettive regioni.
Filosofo indiano in meditazione seduto a terra con dhoti e scialle, espressione serena, seguaci sfocati sullo sfondo.

Il Massacro di Jallianwala Bagh e le Sue Conseguenze

L'atmosfera di tensione generata dalle draconiane leggi britanniche e dalla risposta non violenta di Gandhi degenerò in episodi di violenza in varie città. Ad Amritsar, l'uccisione di alcuni banchieri britannici da parte di una folla inferocita portò a una reazione brutale da parte delle autorità coloniali. Il 13 aprile 1919, durante la celebrazione del festival di Baisakhi, il generale Reginald Dyer ordinò ai suoi soldati di sparare su una folla pacifica radunata a Jallianwala Bagh, provocando la morte di centinaia di persone e il ferimento di molte altre, con stime che variano da circa 400 a oltre 1.000 vittime. Questo massacro suscitò una vasta condanna internazionale e indignazione anche all'interno della comunità britannica, nonostante alcuni sostenitori di Dyer avessero raccolto fondi in suo favore. Gandhi fu profondamente scosso dall'evento e comprese la necessità di una maggiore preparazione e disciplina nel perseguire la resistenza non violenta. Iniziò a diffondere i suoi insegnamenti attraverso la scrittura su pubblicazioni come "Young India" e "Navajivan", enfatizzando l'importanza del satyagraha come strumento di lotta politica.

Gandhi e il Movimento per l'Indipendenza Indiana

Gandhi intensificò la sua campagna per l'indipendenza indiana, viaggiando attraverso il Punjab e altre regioni per promuovere la politica di non cooperazione, l'autarchia e la non violenza. Sottolineò l'importanza del khadi, un tessuto di cotone filato a mano, come simbolo di autosufficienza e resistenza economica al colonialismo britannico. La sua visione includeva un cambiamento radicale nella vita dei villaggi indiani, con l'obiettivo di creare una società più equa e solidale. Nel 1920, Gandhi, insieme ad altri leader del Congresso Nazionale Indiano, lanciò un appello per il boicottaggio totale delle istituzioni e dei prodotti britannici, che portò a un'ondata di dimissioni di professionisti indiani e al rifiuto di pagare le tasse. Questa campagna di non cooperazione culminò nell'arresto di numerosi leader nazionalisti, inclusi Gandhi stesso, e nell'incarcerazione di circa 30.000 indiani entro gennaio 1922.

Il Silenzio di Gandhi e la Lotta Continua

Nel corso della sua intensa attività politica e sociale, Gandhi adottò la pratica del silenzio ogni lunedì, dedicandosi alla riflessione e alla ricerca della verità interiore. Inoltre, per solidarietà con i più poveri, iniziò a indossare un dhoti più corto e continuò a promuovere l'uso esclusivo di prodotti tessili indiani, nonostante il dissenso di alcune figure eminenti come il poeta Rabindranath Tagore. Gandhi rimase fermo nella sua campagna per l'autosufficienza e il lavoro manuale come mezzi per rafforzare l'identità e l'economia indiana. Tuttavia, la violenza che scoppiò in varie città, culminata nel tragico incidente di Chauri Chaura, dove una folla inferocita uccise 22 poliziotti, lo spinse a sospendere temporaneamente la campagna di non cooperazione e a sviluppare il Programma Costruttivo, un piano di azione incentrato sull'educazione, l'igiene e l'integrazione sociale.

L'Arresto di Gandhi e la Detenzione a Yeravda

Nel marzo 1922, Gandhi fu arrestato con l'accusa di sedizione per aver scritto articoli critici nei confronti del governo britannico. Durante il processo, espresse il suo rammarico per gli episodi di violenza ma ribadì la sua ferma opposizione all'oppressione coloniale. Fu condannato a sei anni di reclusione e trasferito alla prigione di Yeravda. Durante la detenzione, continuò a leggere, scrivere e praticare la filatura del cotone, attività che simboleggiava la lotta per l'indipendenza. Dopo quasi due anni di carcere, una grave malattia lo costrinse a un ricovero ospedaliero e, infine, al rilascio anticipato nel febbraio 1924. La sua incarcerazione non fece altro che rafforzare la sua determinazione e il suo impegno nella lotta per l'indipendenza indiana.