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Vita e opere di Dante Alighieri

Dante Alighieri, poeta e scrittore italiano, ha lasciato un'impronta indelebile nella letteratura con la 'Divina Commedia'. Nato a Firenze nel 1265, visse un'esistenza segnata da amore, politica e esilio, che influenzò profondamente il suo lavoro. La sua vita, dall'incontro con Beatrice alla caduta politica e l'esilio, riflette la complessità del suo tempo e la ricchezza della sua produzione intellettuale.

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1

Il celebre poeta ______ nacque nella città di ______ intorno al 29 maggio ______.

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Dante Alighieri Firenze 1265

2

Dante Alighieri morì il 14 settembre ______ nella città di ______.

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1321 Ravenna

3

Dante scrisse il suo primo sonetto per , che fu la sua musa ispiratrice e rappresentò l' ideale.

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Beatrice Portinari amore

4

Nel 1300, Dante assunse la carica di ______, trovandosi al centro delle lotte tra le fazioni dei ______ e dei ______.

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priore Neri Bianchi

5

Inizio esilio Dante

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1302, condanna per corruzione e reati politici.

6

Impatto esilio su Dante

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Dolore, riflessione politica e letteraria.

7

Opera 'Monarchia'

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Visione di un impero forte, indipendente dal Papa.

8

Durante il suo esilio, Dante ha scritto il trattato '______ ______ ______', discutendo il valore della lingua parlata comunemente.

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De vulgari eloquentia

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Vita e formazione di Dante Alighieri

Dante Alighieri, illustre poeta e scrittore italiano, nacque a Firenze, presumibilmente il 29 maggio 1265, e morì a Ravenna il 14 settembre 1321. Proveniente da una famiglia di modeste origini nobiliari, Dante ricevette un'educazione che lo inserì pienamente nel contesto culturale del suo tempo. Partecipò alla vita politica e militare, combattendo nella battaglia di Campaldino. La sua formazione intellettuale fu influenzata da figure come Brunetto Latini e dal contesto culturale fiorentino, ricco di fermenti filosofici e letterari. Dante iniziò a comporre poesie in età precoce, e il suo primo sonetto fu dedicato a Beatrice Portinari, che divenne musa ispiratrice della sua opera e simbolo dell'amore ideale, nonostante il suo matrimonio con Simone de' Bardi e la sua prematura scomparsa nel 1290.
Busto in marmo di Dante Alighieri con espressione pensierosa, manoscritto della Divina Commedia sul leggio e calamaio con piuma accanto.

La "Vita Nuova" e l'evoluzione poetica di Dante

La "Vita Nuova" rappresenta un'opera fondamentale nella produzione di Dante, in cui egli narra la sua esperienza amorosa con Beatrice, elevandola a figura angelica e guida spirituale. Quest'opera segna l'appartenenza di Dante al movimento del "dolce stil novo", che si distingueva per una poesia incentrata sull'amore e sulla raffinatezza espressiva. Dopo la morte di Beatrice, Dante approfondì i suoi studi filosofici, come testimoniato dalle sue liriche di contenuto morale e dalle rime "petrose", caratterizzate da uno stile più aspro e complesso. In questo periodo si sviluppò anche la sua amicizia e rivalità poetica con Forese Donati, che si riflette nella loro corrispondenza poetica.

Dante e la vita pubblica fiorentina

Dante si impegnò attivamente nella vita politica di Firenze, entrando a far parte dell'Arte dei medici e speziali per accedere agli uffici pubblici. La sua carriera politica lo vide ricoprire la carica di priore nel 1300, un ruolo che lo pose al centro delle tensioni politiche dell'epoca, contraddistinte dalla lotta tra le fazioni dei Neri e dei Bianchi. Dante, pur appartenendo inizialmente ai Bianchi, cercò di mantenere una posizione equidistante, ma la sua politica si scontrò con gli interessi del papa Bonifacio VIII e dell'ambiziosa famiglia Cerchi, portando alla sua caduta politica e all'esilio.

L'esilio e la maturazione del pensiero politico di Dante

L'esilio di Dante iniziò nel 1302, quando fu condannato ingiustamente per corruzione e altri reati politici. Questo periodo di separazione dalla sua città natale fu per Dante fonte di grande dolore, ma anche di intensa riflessione politica e letteraria. Durante l'esilio, si distanziò dalla fazione dei Bianchi e sviluppò una visione politica più vicina ai Ghibellini, sostenendo la necessità di un potere imperiale forte e indipendente dall'autorità papale, come espresso nella sua opera "Monarchia".

Le opere maggiori durante l'esilio e gli ultimi anni di vita

Durante gli anni dell'esilio, Dante scrisse alcune delle sue opere più significative, tra cui il trattato "De vulgari eloquentia", in cui esplora la dignità della lingua volgare, e il "Convivio", una raccolta di saggi in prosa su temi morali e filosofici. Ma la sua opera più celebre, la "Divina Commedia", iniziata intorno al 1308, rappresenta il culmine della sua produzione letteraria e un capolavoro della letteratura mondiale. Negli ultimi anni della sua vita, Dante trovò rifugio a Ravenna, ospite di Guido Novello da Polenta, dove completò la "Commedia" e si dedicò all'insegnamento. La sua morte nel 1321 segnò la fine di un'epoca, ma il suo lascito culturale continua a essere un punto di riferimento essenziale per la cultura occidentale.