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Il Risorgimento italiano segna il cammino verso l'unificazione della penisola, con figure chiave come Mazzini, Cavour e Garibaldi. Rivoluzioni, guerre d'indipendenza e l'impresa dei Mille sono momenti cruciali che culminano con la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861 e l'annessione di Roma nel 1870.
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Dopo il Congresso di Vienna del 1815, la penisola italiana era suddivisa in vari stati
Il Risorgimento italiano è il periodo storico che va dal 1820 al 1871 e che ha portato all'unificazione della penisola italiana
Il Regno di Sardegna, guidato dalla dinastia dei Savoia, è stato il protagonista dell'unificazione italiana, contrastando l'influenza austriaca e promuovendo l'idea di un'Italia indipendente e unita
Durante il Risorgimento, diverse correnti ideologiche come il repubblicanesimo, il federalismo e il monarchismo si sono confrontate per l'unificazione italiana
Giuseppe Mazzini, con la sua Giovine Italia, ha sostenuto l'istituzione di una Repubblica unitaria e democratica
Vincenzo Gioberti ha immaginato un'Italia federale sotto la guida morale del Papa
I moti insurrezionali del 1820-1821 e del 1830-1831, che coinvolsero diverse regioni italiane, fallirono a causa della mancanza di coesione, della repressione austriaca e della limitata diffusione delle idee liberali e nazionaliste
Il 1848 è stato un anno di svolta per il Risorgimento, con rivoluzioni che scoppiarono in tutta Europa e riforme liberali promulgate da Pio IX, Leopoldo II di Toscana e Carlo Alberto di Savoia
L'impresa dei Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi, portò alla conquista e all'annessione del Regno delle Due Sicilie nel 1860
Il 17 marzo 1861, il Parlamento proclamò il Regno d'Italia, con Torino come prima capitale e lo Statuto Albertino come costituzione
La Terza Guerra d'Indipendenza, combattuta al fianco della Prussia nel 1866, permise l'annessione del Veneto all'Italia
Nel 1870, con la presa di Roma e il ritiro delle truppe francesi, l'unità nazionale italiana fu completata e la città divenne la capitale definitiva del paese