Le fiabe e le favole

Origini e Caratteristiche delle Fiabe

Le fiabe sono forme di narrazione popolare che si sono sviluppate nel corso dei secoli, originariamente tramandate oralmente, il che spiega la presenza di molteplici varianti della stessa storia. Caratterizzate da un linguaggio accessibile e da schemi narrativi ricorrenti, le fiabe includono formule di apertura ("C'era una volta...") e chiusura ("E vissero felici e contenti"), elementi ritmici come filastrocche, proverbi e la ripetizione di frasi o situazioni. Le radici delle fiabe possono essere rintracciate nei riti di passaggio delle società preistoriche, dove i giovani venivano introdotti alla vita adulta attraverso prove simboliche. Questi elementi si riflettono nella struttura delle fiabe, che spesso presentano eventi straordinari e magici. Il narratore è di solito onnisciente e racconta gli eventi in terza persona, mantenendo una distanza emotiva dagli eventi narrati.

Struttura e Elementi Ricorrenti nelle Fiabe

La struttura tipica di una fiaba inizia con una situazione di difficoltà o sofferenza, seguita da una serie di avventure in cui il protagonista affronta sfide e antagonisti. Questo percorso narrativo culmina generalmente in un finale felice, simboleggiando il trionfo del bene sul male. I luoghi e i tempi sono spesso non specificati o fantastici, simboleggianti temi universali: ad esempio, il bosco può rappresentare l'ignoto e il castello può simboleggiare l'isolamento. I personaggi sono tipicamente archetipici, incarnando valori morali contrapposti come il bene e il male, la generosità e l'avidità. Il linguaggio utilizzato è semplice e diretto, con dialoghi vivaci e nomi evocativi che riflettono le qualità dei personaggi.

Le Funzioni di Propp nelle Fiabe

Vladimir Propp, antropologo e studioso russo, ha analizzato le fiabe identificando una serie di "funzioni" narrative ricorrenti, che si manifestano in un ordine prevedibile. Queste funzioni delineano uno schema che inizia con un equilibrio iniziale, seguito da un evento perturbatore, una serie di prove e una risoluzione finale, spesso sotto forma di ricompensa o riconoscimento. Questo modello è evidente in raccolte di fiabe classiche come "Le mille e una notte", che comprende storie come "Aladino e la lampada incantata", e si ritrova nelle opere di autori come i fratelli Grimm, Hans Christian Andersen e Italo Calvino, che hanno contribuito a consolidare il genere della fiaba nella letteratura.

Definizione e Caratteristiche della Favola

La favola è un genere letterario che si caratterizza per la brevità e per la presenza di una morale, spesso espressa alla fine della narrazione. Tradizionalmente in prosa o in versi, le favole utilizzano animali antropomorfizzati per rappresentare comportamenti umani e insegnare lezioni etiche. La struttura narrativa è semplice, con una situazione iniziale che introduce i personaggi, uno svolgimento che presenta un conflitto o un problema, e una conclusione che risolve la trama e rivela la morale. I personaggi, come la volpe astuta o il leone coraggioso, sono stereotipati e simboleggiano qualità umane. Il tempo e il luogo sono generalmente indeterminati, e il linguaggio è conciso, con dialoghi o monologhi che vanno dritti al punto.

Evoluzione Storica della Favola

La favola ha origini antiche, risalenti alle civiltà assiro-babilonesi ed egizie, ma è con Esopo, nel VI secolo a.C., che il genere si afferma con una raccolta scritta di favole che sono giunte fino a noi. In epoca romana, Fedro è stato un altro importante autore di favole. Il genere ha conosciuto alti e bassi nel corso della storia, ma ha goduto di una rinascita durante il Rinascimento, con autori come Leonardo da Vinci, e nel Seicento con Jean de La Fontaine, che ha utilizzato la favola come mezzo per commentare la società del suo tempo. Nel XX secolo, autori come Gianni Rodari hanno innovato il genere, introducendo elementi di critica sociale e sperimentazione linguistica, mantenendo viva la tradizione della favola come strumento educativo e di intrattenimento.