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La vita e l'ascesa politica di Gaio Sallustio Crispo

Gaio Sallustio Crispo, storico e politico romano, si distinse per il suo appoggio a Giulio Cesare e per le opere 'De coniuratione Catilinae' e 'Bellum Iugurthinum'. Le sue analisi sulla crisi della Repubblica romana offrono una prospettiva critica sulla corruzione e la decadenza morale dell'epoca, esemplificando i vizi della nobilità e influenzando la storiografia successiva.

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1

Iniziando la sua carriera come ______ della plebe nel ______, Sallustio si schierò con i ______, favorendo riforme per la plebe.

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tribuno 52 a.C. populares

2

Nonostante fosse stato espulso dal ______ nel ______, Sallustio mantenne la fiducia di ______ Cesare, ricevendo incarichi importanti.

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Senato 50 a.C. Giulio

3

Sallustio, appartenente a una famiglia ______ di solida situazione economica, ebbe un'educazione che gli aprì le porte della vita ______ e ______ di Roma.

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plebea politica culturale

4

Campagne militari cesariane di Sallustio

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Partecipò alla guerra civile in Illirico e alla soppressione della ribellione delle legioni in Asia Minore.

5

Ricompensa per la lealtà a Cesare

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Nominato governatore dell'Africa Nova, esercitò come proconsul.

6

Ritiro dalla vita pubblica di Sallustio

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Dopo l'assassinio di Cesare nel 44 a.C., si dedicò alla storiografia nei suoi Horti Sallustiani a Roma.

7

Dopo essersi ritirato dalla ______, Sallustio si dedicò alla ______, vedendola come un servizio allo Stato.

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politica storiografia

8

Le opere 'De coniuratione Catilinae' e 'Bellum Iugurthinum' furono scritte tra il ______ e il ______ a.C. durante un periodo di fervente attività letteraria.

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43 40

9

Per Sallustio, la storiografia era un genere ______ e un impegno ______ e civile.

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letterario morale

10

Attraverso la storiografia, Sallustio credeva di poter influenzare la ______ con l'esempio del ______.

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politica passato

11

Cause crisi Repubblica Romana secondo Sallustio

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Analisi cause morali e politiche: decadenza virtù, conflitti sociali, ambizione individuale.

12

Influenza di Tucidide su Sallustio

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Ricerca cause profonde eventi, analisi psicologica personaggi, lezioni etico-politiche.

13

Elementi narrativi e descrittivi in Sallustio

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Uso di discorsi diretti, descrizioni vivide, caratterizzazioni per arricchire la narrazione.

14

Le opere di ______ mettono in evidenza i pericoli delle ______ di potere e l'______ che minacciano lo Stato.

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Sallustio lotte avidità

15

La ______ di Catilina e la guerra contro ______ sono utilizzate da ______ come esempi dei difetti della nobiltà romana.

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congiura Giugurta Sallustio

16

La narrazione di ______ non è solo storica ma anche etica, servendo da avvertimento per i suoi ______ e le generazioni future.

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Sallustio contemporanei

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La vita e l'ascesa politica di Gaio Sallustio Crispo

Gaio Sallustio Crispo (86-35 a.C.), storico e politico romano, nacque ad Amiterno, nell'antica Sabina. Proveniente da una famiglia plebea di buona posizione economica, Sallustio ricevette un'educazione raffinata che gli permise di inserirsi nella vita politica e culturale di Roma. La sua carriera iniziò come tribuno della plebe nel 52 a.C., e si caratterizzò per l'adesione alla fazione dei populares, sostenitori di riforme a favore della plebe. Divenne noto per il suo appoggio a Giulio Cesare, che lo vide al suo fianco nelle vicende politiche e militari dell'epoca. Nonostante l'espulsione dal Senato nel 50 a.C., per motivi che alcuni storici ritengono politici, Sallustio continuò a godere della fiducia di Cesare, che gli affidò incarichi di rilievo.
Statua in marmo bianco di figura storica romana con toga, in posa riflessiva con rotolo di papiro, su sfondo di antica biblioteca.

Le vicende militari e il governo dell'Africa Nova

Sallustio si distinse nelle campagne militari cesariane, partecipando alla guerra civile in Illirico e affrontando la ribellione delle legioni in Asia Minore. La sua lealtà verso Cesare fu ricompensata con la nomina a governatore dell'Africa Nova (oggi parte della Tunisia e dell'Algeria), dove esercitò il potere con il titolo di proconsul. Tuttavia, il suo governo fu segnato da accuse di malversazione, che Cesare riuscì a soffocare, salvandolo da un processo. Queste controversie, unitamente all'assassinio di Cesare nel 44 a.C., lo spinsero a ritirarsi dalla vita pubblica, dedicandosi alla storiografia nei suoi giardini, gli Horti Sallustiani, a Roma.

La transizione di Sallustio alla storiografia

Nel ritiro dalla politica, Sallustio si dedicò alla storiografia, considerandola un servizio allo Stato in un periodo di grande instabilità. Le sue opere principali, il "De coniuratione Catilinae" e il "Bellum Iugurthinum", furono composte in un periodo di intensa attività letteraria tra il 43 e il 40 a.C. e riflettono un'evoluzione stilistica e concettuale. Successivamente, iniziò la redazione delle "Historiae", un'opera più ampia che rimase incompiuta alla sua morte. Sallustio vedeva nella storiografia non solo un genere letterario, ma anche un impegno morale e civile, un modo per influenzare la politica attraverso l'esempio del passato.

L'impatto politico e ideologico della storiografia di Sallustio

L'opera storiografica di Sallustio è profondamente politica e riflette la sua simpatia per i populares e per la figura di Cesare. Attraverso la narrazione di eventi come la congiura di Catilina e la guerra giugurtina, Sallustio esplorò le cause della crisi della Repubblica romana, proponendo una riflessione sul ruolo dell'individuo e delle istituzioni nello Stato. La sua storiografia, influenzata dal modello tucidideo di ricerca delle cause profonde degli eventi storici, si arricchisce di elementi narrativi e descrittivi tipici della tradizione ellenistica, con l'intento di formare una classe dirigente consapevole e virtuosa.

La critica sociale e la decadenza della res publica in Sallustio

Sallustio utilizzò la storiografia come veicolo per la sua critica sociale e politica, denunciando la corruzione e la decadenza morale della Repubblica. Attraverso le sue opere, mise in luce la pericolosità delle lotte di potere e l'avidità che minavano le fondamenta dello Stato. La congiura di Catilina e la guerra contro Giugurta diventano così esempi paradigmatici dei vizi e delle debolezze della nobilità romana. La narrazione storica di Sallustio assume quindi una dimensione etica, fungendo da monito per i suoi contemporanei e per le future generazioni di cittadini e governanti.