L'ispirazione letteraria di Mattia Pascal nel romanzo 'Il fu Mattia Pascal' di Luigi Pirandello emerge da un dialogo con don Eligio e una biblioteca caotica. La riflessione filosofica del protagonista, influenzata dal pessimismo post-rivoluzione copernicana, anticipa i temi della crisi identitaria e del senso dell'esistenza, mentre la sua storia personale diventa un mezzo per esplorare la condizione umana.
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Don Eligio, curatore della biblioteca della Boccamazza, propone a Mattia di scrivere le sue memorie
Disordine e varietà dei libri
La biblioteca di Monsignore è caratterizzata da un grande disordine e da una vasta gamma di volumi, riflettendo la molteplicità di temi e stili che Pirandello intende trattare nel romanzo
Accostamenti insoliti tra i libri
Don Eligio, nel suo tentativo di riorganizzare i libri, si imbatte in accostamenti insoliti che riflettono la diversità e la complessità del sapere umano
Mattia riflette sulla tendenza dei libri contemporanei a soffermarsi su dettagli superflui e dichiara l'intenzione di concentrarsi sugli aspetti fondamentali della sua esperienza di vita
Nonostante la sua critica alla modernità, Mattia riconosce che l'essere umano è naturalmente incline a distrarsi e a valorizzare le proprie esperienze personali
La situazione straordinaria di Mattia lo libera da vincoli sociali e morali, permettendogli di esprimersi con una sincerità inusuale
La scelta di Mattia di condividere la sua storia, nonostante la consapevolezza della sua irrilevanza universale, evidenzia il bisogno dell'uomo di cercare un senso e un posto nel mondo
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