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L'era vittoriana segna una fase di transizione per l'Inghilterra, con l'industrializzazione che modifica la società e l'economia. La crescita demografica e l'urbanizzazione cambiano il volto delle città, mentre le riforme sociali e la questione irlandese delineano la politica. L'espansione coloniale e la Pax Britannica rafforzano il ruolo globale dell'Inghilterra, nonostante le contraddizioni sociali interne.
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Durante l'era vittoriana, l'Inghilterra ha vissuto una transizione da una società agricola a una industriale, con conseguenti cambiamenti nelle strutture politiche, sociali ed economiche
La rivoluzione industriale ha accelerato il progresso tecnologico e la produzione di massa durante l'era vittoriana
Durante l'era vittoriana, l'Inghilterra ha consolidato la sua posizione di potenza globale grazie all'espansione dell'impero britannico e all'affermazione del nazionalismo e dell'imperialismo
Nella seconda metà del XIX secolo, la popolazione britannica ha conosciuto una crescita esponenziale grazie a un declino della mortalità e a un miglioramento delle tecniche di controllo delle nascite
Durante l'era vittoriana, si è assistito a un massiccio esodo rurale verso le città, portando al raddoppio del numero di centri urbani con più di 50.000 abitanti tra il 1871 e il 1901
L'urbanizzazione ha portato a sfide significative, come la necessità di migliorare le infrastrutture urbane e le condizioni abitative
Durante l'era vittoriana, si è verificato un calo della pratica religiosa tra i nuovi abitanti delle città, indicativo di un processo di secolarizzazione
La pubblicazione de "L'Origine delle specie" di Charles Darwin e la pubblicazione de "L'asservimento delle donne" di John Stuart Mill hanno innescato un dibattito su evoluzionismo e diritti delle donne durante l'era vittoriana
La società vittoriana, nonostante il progresso tecnologico e la prosperità, era segnata da profonde contraddizioni, come la persistente povertà e lo sfruttamento della manodopera, spesso denunciate nella letteratura dell'epoca