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I disturbi mentali influenzano pensieri, emozioni e comportamenti, causando disagio e disabilità nelle attività quotidiane. La loro valutazione considera il distress personale, la disabilità e il contesto culturale, sfidando la nozione di normalità.
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I disturbi mentali sono condizioni che causano alterazioni significative nel funzionamento psicologico di un individuo, influenzando il suo pensiero, le sue emozioni e il suo comportamento
I disturbi mentali non possono essere semplicemente considerati come reazioni a eventi culturalmente attesi o come devianze sociali, ma richiedono una diagnosi basata su sintomi specifici che persistono nel tempo e causano significativo disagio o disabilità
Il distress personale, presente in molti disturbi mentali, è un elemento importante nella loro definizione poiché può manifestarsi sia come sintomo che come conseguenza delle difficoltà interpersonali causate dal disturbo
La sofferenza emotiva associata ai disturbi mentali si distingue per la sua intensità e durata, che non si attenuano nonostante le opportunità di cambiamento e miglioramento delle circostanze
La disabilità, definita come una significativa limitazione nelle attività quotidiane, è un criterio importante nella valutazione dei disturbi mentali poiché può gravemente limitare la capacità di una persona di funzionare in ambito scolastico, lavorativo o sociale
La definizione di "normale" e "patologico" nei disturbi mentali è fortemente influenzata dal contesto culturale e sociale, rendendo soggettiva e variabile la valutazione di ciò che è considerato un disturbo
Il concetto di "disfunzione dannosa" proposto da Jerome Wakefield cerca di stabilire un criterio oggettivo basato sulla funzione evolutiva dei meccanismi psicologici coinvolti nei disturbi mentali
L'applicazione del criterio di "disfunzione dannosa" è complessa poiché spesso è difficile identificare e definire le funzioni evolutive specifiche dei meccanismi psicologici coinvolti nei vari disturbi mentali
L'irrazionalità, ovvero la deviazione dalla logica formale, è stata considerata una caratteristica dei disturbi mentali, ma studi hanno dimostrato che anche persone senza disturbi mentali possono avere pensieri e comportamenti irrazionali
La psicopatologia può essere meglio compresa come la persistenza di comportamenti e pensieri che causano sofferenza e sono controproducenti, nonostante l'individuo abbia la capacità di cambiare, piuttosto che come una semplice irrazionalità logica