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Il regno di Filippo II di Spagna fu segnato da un'espansione imperiale e sfide burocratiche. L'oro e l'argento delle Americhe arricchirono la corona ma causarono inflazione. La politica religiosa intransigente e le ambizioni militari di Filippo II influenzarono profondamente la storia europea, portando a rivolte e conflitti che preannunciarono il declino spagnolo.
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Filippo II stabilì la corte a Madrid e centralizzò il potere amministrativo
A causa della vastità dei suoi domini, Filippo II dovette delegare l'autorità a vicereami e governatori, ma ciò spesso portava a inefficienze e corruzione
Per finanziare la burocrazia e le guerre, Filippo II incrementò la vendita di cariche pubbliche e titoli nobiliari, minando l'efficacia amministrativa e la lealtà dei funzionari
L'arrivo massiccio di metalli preziosi dalle Americhe arricchì la corona e la nobiltà, ma contribuì anche all'inflazione e alla svalutazione della moneta
La dipendenza dalle importazioni e la mancanza di investimenti interni portarono a una crisi economica in Spagna
Il monopolio commerciale attraverso il porto di Siviglia fu inefficace contro il contrabbando e la pirateria, che danneggiarono ulteriormente l'economia spagnola
Filippo II perseguì una politica di intransigenza religiosa, utilizzando l'Inquisizione per reprimere ebrei, musulmani convertiti e protestanti
La politica di intolleranza religiosa alienò molte minoranze e danneggiò le relazioni internazionali, portando a resistenze e isolando la Spagna sul palcoscenico europeo
Filippo II adottò una politica estera aggressiva per mantenere e accrescere l'influenza spagnola, combattendo contro l'espansione ottomana e sostenendo i cattolici nelle guerre di religione in Francia