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La vita di Eracle

Eracle, figlio di Zeus e Alcmena, è un eroe della mitologia greca famoso per le sue dodici fatiche. Dalla lotta contro il leone di Nemea alla cattura di Cerbero, le sue imprese sono simbolo di forza e astuzia. La sua ricerca di redenzione lo porta a diventare immortale, guadagnandosi un posto sull'Olimpo.

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1

Nella mitologia romana, ______ è conosciuto come Ercole, figlio di ______, il capo degli dèi, e di una donna mortale di nome ______.

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Eracle Zeus Alcmena

2

Dopo aver difeso il regno di ______, Eracle ricevette in sposa ______, la figlia di ______, il re del regno.

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Tebe Megara Creonte

3

Oracolo consultato da Eracle

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Oracolo di Delfi, dove la Pizia ordinò a Eracle di servire Euristeo.

4

Metodo di uccisione del leone di Nemea

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Eracle usò la forza bruta per soffocare il leone, la cui pelle era impenetrabile.

5

Aiutante di Eracle contro l'idra di Lerna

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Iolao aiutò Eracle cauterizzando le teste recise dell'idra con una torcia.

6

Eracle catturò la ______ di Cerinea, un animale sacro alla dea ______, senza provocarle danni.

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cerva Artemide

7

Per ripulire le stalle del re di Elide, ______, Eracle deviò il corso di ______ fiumi.

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Augia due

8

Identità del giardino protetto da un drago

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Giardino delle Esperidi, contenente mele d'oro

9

Compito di Atlante durante la fatica delle mele d'oro

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Raccogliere le mele d'oro per Eracle

10

Destino di Eracle dopo aver completato le fatiche

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Purificazione, immortalità e accoglienza sull'Olimpo

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La nascita e le prime imprese di Eracle

Eracle, noto anche come Ercole nella mitologia romana, è il figlio di Zeus, il sovrano degli dèi, e di Alcmena, una donna mortale. La sua nascita è avvolta da inganni divini, poiché Zeus si unì ad Alcmena sotto le sembianze di suo marito, Anfitrione. Sin dalla sua infanzia, Eracle dimostrò una forza sovrumana, come quando, ancora in fasce, uccise due serpenti inviati da Era, la dea consorte di Zeus, che lo perseguitava per la sua origine illegittima. Divenuto adulto, Eracle si distinse per le sue imprese eroiche, tra cui la difesa del regno di Tebe da un esercito invasore. In segno di riconoscenza, il re di Tebe, Creonte, gli offrì in sposa sua figlia Megara, con cui Eracle ebbe dei figli. Tuttavia, la rabbia di Era non si placò, e sotto l'influenza di un incantesimo della dea, Eracle fu spinto a uccidere la sua stessa famiglia, un atto che lo segnò profondamente e lo spinse a cercare la redenzione.
Statua in bronzo di Ercole che lotta contro il Leone Nemeo, con muscolatura definita e pose eroiche, senza sfondo distante.

La redenzione attraverso le dodici fatiche

Per espiare il suo tragico errore, Eracle consultò l'oracolo di Delfi, dove la Pizia gli ordinò di mettersi al servizio di Euristeo, il re di Tirinto e Micene. Fu Euristeo a imporgli le dodici fatiche, delle prove sovrumane che avrebbero purificato l'anima di Eracle e gli avrebbero garantito l'immortalità. La prima fatica consisteva nell'uccidere il leone di Nemea, una creatura la cui pelle era impenetrabile alle armi. Eracle lo sconfisse usando la sua forza bruta per soffocarlo e in seguito ne indossò la pelle come armatura. La seconda fatica lo vide affrontare l'idra di Lerna, un mostro acquatico con molte teste che si rigeneravano non appena tagliate. Con l'aiuto di Iolao, che cauterizzava le teste recise con una torcia, Eracle riuscì a sconfiggere anche questa creatura.

Le sfide continue e l'astuzia di Eracle

Eracle proseguì nel suo percorso di redenzione affrontando e superando numerose altre fatiche. Tra queste, catturò la cerva di Cerinea, sacra ad Artemide, senza ferirla; domò il cinghiale di Erimanto; ripulì le stalle di Augia, re di Elide, in un solo giorno, deviando il corso di due fiumi; e liberò la palude Stinfalia dagli uccelli nocivi, utilizzando delle nacchere metalliche fornite da Atena per spaventarli e poterli abbattere. Inoltre, domò il toro di Creta, catturò le cavalle di Diomede e sottrasse la cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni. Infine, viaggiò fino alle terre occidentali per rubare il bestiame del gigante Gerione, dimostrando non solo la sua forza ma anche la sua abilità e ingegnosità.

Le ultime fatiche e l'ascesa all'immortalità

Le ultime fatiche di Eracle furono tra le più difficili e pericolose. Fu incaricato di prendere le mele d'oro del giardino delle Esperidi, protetto da un drago e da guerriere immortali. Eracle convinse Atlante, il Titano che sosteneva il cielo, a raccogliere le mele per lui, offrendosi di sostituirlo temporaneamente nel suo fardello. L'ultima e dodicesima fatica richiedeva che Eracle scendesse nel regno dei morti per catturare Cerbero, il feroce cane a tre teste che custodiva l'ingresso agli Inferi. Con il permesso di Ade, Eracle riuscì a portare Cerbero alla luce del giorno, senza usare la violenza. Avendo completato tutte le fatiche, Eracle fu purificato dai suoi peccati e, alla fine della sua vita terrena, fu accolto sull'Olimpo, dove gli fu conferita l'immortalità e un posto tra gli dèi.