Il soggiorno parigino
Nel 1805 Alessandro Manzoni si trasferì a Parigi, dove sua madre viveva con Carlo Imbonati. Tuttavia, quest’ultimo muove improvvisamente prima che il giovane arrivasse in Francia. Questo tragico evento ha stabilito un forte legame tra Manzoni e sua madre, e questo legame non si è mai affievolito.
A Parigi Manzoni entra in contatto con la cultura francese classica, assimilando il sensismo, le teorie volterriane e l'evoluzione del razionalismo verso posizioni romantiche.
Un altro elemento importante nella vita di Manzoni, che influenzerà molto anche le sue opere è il matrimonio con Enrichetta Blondel. Quest’ultima lo accompagna nel graduale processo di conversione verso il giansenismo. Si dice che questa avvenne dopo il “miracolo di San Rocco” quando Manzoni, durante la festa patronale, si perse nella grande calca parigina e invocò Dio perché riuscisse a ritrovare la strada di casa.
La conversione religiosa di Alessandro Manzoni coincise con un allontanamento dalla poesia classica e neoclassica.
Nel 1810, Manzoni torna finalmente a Milano.
Il quindicennio creativo
Nel 1812 comincia per Manzoni quello che viene definito: quindicennio creativo, ovvero 15 anni in cui Manzoni si prodigò nella stesura delle sue opere letterarie principali, per giungere infine alla stesura del primo romanzo della letteratura italiana:
- 1812: Comincia la stesura degli Inni sacri
- 1814: Comincia la stesura delle Odi Civili
- 1816: comincia la stesura delle tragedie “Il Conte di Carmagnola”
- 1822: comincia la stesura della tragedia “L’Adelchi”
- 1821: comincia la stesura dei “Promessi sposi”
In questo periodo soggiorna anche a Parigi nuovamente dal 1819 al 1820, in Toscana nel 1827, per poi tornare sempre a Milano. Gli anni dal 1827 al 1873 per Manzoni vengono chiamati “Anni del silenzio”. La morte di Manzoni avvenne a Milano nel 1873.
Il pensiero
Tra illuminismo e romanticismo
Manzoni aderì inizialmente a un illuminismo scettico nel campo della religione, riconoscendo il ruolo civile del letterato. Dopo la conversione al giansenismo, Manzoni si avvicina più al Romanticismo. L'elemento romantico nella produzione emerge negli Inni Sacri, dove per la prima volta l'io del poeta si eclissa a favore di un'universalità corale che eleva il suo grido di speranza e la sua fiducia in Dio. La moltitudine degli uomini e il sentimento religioso sono tutti elementi che avvicinano Manzoni al nascente movimento romantico.
Tra morale e realismo
Il palcoscenico, secondo Manzoni, non deve trasmettere passioni e forti emozioni, ma indurre lo spettatore a riflettere sulle scene cui assiste. La vicenda deve trasmettere un messaggio cristiano. L'importante è che il drammaturgo cerchi la verità e si mantenga fedele ad essa e alla storia, lasciando al poeta il compito di indagare ciò che il cuore umano del protagonista può aver provato.
La provvidenza
I vari personaggi manzoniani dovranno subire ingiustizie all'interno del mondo ma l'agire della provvidenza permetterà loro di ottenere quella giustizia attesa vanamente sulla terra e che sarà invece elargita in cielo.