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Primo Levi, scrittore ebreo italiano e sopravvissuto ad Auschwitz, ha dedicato la sua opera letteraria alla memoria della Shoah. Attraverso i suoi scritti, come il celebre 'Se questo è un uomo', ha affrontato le tematiche della deportazione, della sopravvivenza e del negazionismo, contribuendo significativamente alla costruzione della memoria storica e all'educazione sui diritti umani.
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EDUCARE SULLA MEMORIA
SI ISPIRA ALLA SUA ESPERIENZA NEI CAMPI DI STERMINIO
"MA COME È POSSIBILE CHE UN UOMO ABBIA FATTO QUESTO AD UN ALTRO UOMO?”
“PERCHÉ SONO SOPRAVVISSUTO PROPRIO IO?”
"PERCHE' VI SONO ANCORA NEGAZIONISTI?"
FORTE REALISMOSOBRIETA'CARICO EMOTIVO
OPERE
LA TREGUA
CRONACHE DEL DOPO LIBERAZIONE
I SOMMERSI E I SALVATI
ULTIMO SAGGIO SULLLA SHOAH
SE QUESTO E' UN UOMO
LIBRO-MEMORIALE SULLA SHOAH
CONSGUENZE DELLA DEPORTAZIONE
DISPERIAZIONE
SI PONE DOMANDE A CUI NON DA RISPOSTA POICHE' LA SPIEGAZIONE NON C'E'
MISSIONE DI ESPIAZIONE
ERA CONVINTO DI ESSERE STATO INGIUSTAMENTE SALVATO
SUICIDIO
L'ATTO HA LE SUE RADICI LOGICHE NELLA SHOAH
VIENE LIBERATO DALLE TRUPPE SOVIETICHE
TORNA A TORINO NEL 1945
MUORE SUICIDA L'11 APRILE 1987
CONTEGGIATO TRA I MORTI DELLA SHOAH, IN QUANTO SI TRATTA DI UNA VITA TRASCINATA DA QUELL’ESPERIENZA