La biografia
Gli anni giovanili e il soggiorno a Parigi
Giuseppe Ungaretti nacque l’8 febbraio 1888, ad Alessandria d’Egitto, da genitori italiani. Grazie al lavoro della madre presso un forno di proprietà, riuscì a frequentare una delle scuole più prestigiose di Alessandria d’Egitto, l’École Suisse Jacot. Durante gli anni scolastici iniziò la passione per la poesia che condivise con le amicizie che egli strinse nella città egiziana. Lavorò per diverso tempo come corrispondente commerciale, prima di trasferirsi a Parigi per continuare gli studi universitari. Qui frequentò le lezioni di alcuni filosofi e filologi della Sorbona e del College de France. Dopo aver perfezionato lo stile e le conoscenze poetiche, decise di partire come volontario per la Grande Guerra.
Gli anni delle Guerre
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Ungaretti si arruolò nel Reggimento di fanteria della Brigata Brescia. Di questi anni fa parte la raccolta di poesie Il porto sepolto (1916), la famosa poesia Mattina (1917) e Soldati (1918), scritta prima del rientro del poeta nella sua casa a Parigi.Trascorse gli anni successivi alla Grande Guerra in Francia, dove lavorò per l’Ambasciata Italiana e collaborò per il giornale Il Popolo d’Italia, di Benito Mussolini. Nel 1920 sposò Jeanne Dupoix, dalla quale ebbe tre figli, due dei quali morirono in età prematura. La morte del figlio Antonietto, nel 1939, in particolare, segnò profondamente il poeta e la sua scrittura.Gli anni ‘20 furono caratterizzati dal trasferimento in Italia con la famiglia e dall’adesione al movimento fascista, che cambiò la vita privata e culturale del poeta, firmando nel 1925, il Manifesto degli intellettuali fascisti. In questi anni ebbe importanti collaborazioni con riviste francesi e italiane e fece molti viaggi in Italia e all’estero, grazie all’incarico di inviato speciale per La Gazzetta Del Popolo, che gli permise di ricevere anche riconoscimenti di carattere ufficiale, come il Premio del Gondoliere. Il 1933 è stato considerato l’anno dell’apice della sua fama. L’opera più importante di questi anni è Sentimento Del Tempo, dove è testimoniata la conversione di Ungaretti alla religione Cattolica. Prima della Seconda Guerra Mondiale, nel 1936, si trasferì in Brasile, dove gli venne assegnata una cattedra all’Università di San Paolo del Brasile. Qui morì il figlio di 9 anni, lasciando il poeta in uno stato di acuto dolore e d'intenso strazio interiore, evidente in molte delle sue poesie successive, raccolte ne Il Dolore. Durante la guerra, invece, Ungaretti tornò in Italia e continuò la sua attività come docente accademico presso l’Università La Sapienza di Roma e tenne diverse lezioni presso università estere. Alla caduta del regime fascista, nonostante i numerosi meriti accademici, fu vittima dell’epurazione, ovvero della rimozione dagli incarichi di tutte le persone più coinvolte con il passato regime. Incarico che fu reintegrato nel 1944, grazie al ministro Guido Gonella. Il poeta fu docente universitario fino al 1965. In questi anni la casa editrice Mondadori pubblica Vita di un uomo, l’opera omnia di Ungaretti.
Gli ultimi anni
Dopo la morte della moglie del 1958, nei suoi ultimi anni, Ungaretti ebbe un’intensa relazione sentimentale con l’italo-brasiliana Bruna Bianco, della quale restano come testimonianza quattrocento lettere. Nel 1969 scrisse la sua ultima poesia, L'Impietrito e il Velluto, e, nel 1970, durante un viaggio in America ricevette il suo ultimo riconoscimento ufficiale. Ungaretti morì a Milano, nel giugno del 1970, all’età di 82 anni.