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L'impatto delle tecnologie digitali e il confronto con i media tradizionali sollevano questioni su capacità cognitive e interazione con la realtà. Visioni utopiche e distopiche del progresso tecnologico, come l'utopia cibernetica negativa e positiva, influenzano la percezione della tecnologia. Il cyber-realismo di Morozov critica l'ideologia salvifica di Internet, evidenziando l'uso di reti per censura e sorveglianza.
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Umberto Eco analizza la divisione tra coloro che vedevano i media come strumenti di degrado culturale e quelli che li consideravano veicoli di arricchimento culturale
Si discute se le nuove tecnologie potenzino o meno le nostre capacità cognitive e creative, o se conducano a una standardizzazione culturale e a una perdita di abilità tradizionali
La rivoluzione digitale solleva questioni cruciali riguardo ai cambiamenti nelle modalità di percezione e classificazione del mondo, influenzando la nostra comprensione e interazione con la realtà
Una delle prime reazioni al digitale è stata l'utopia cibernetica negativa, che prevedeva una società in cui l'essere umano perdeva la propria centralità a favore di un dominio delle macchine
La cultura cyberpunk, con opere come il film "Blade Runner", ha esplorato le ansie riguardo alla tecnologia, rappresentando mondi futuristici in cui le macchine e le corporazioni esercitano un controllo oppressivo
La globalizzazione e il capitalismo post-industriale hanno intensificato timori relativi alla perdita di sovranità nazionale e alla dematerializzazione dei mercati finanziari, contribuendo a un senso di disorientamento e scetticismo nei confronti del progresso tecnologico
L'utopia cibernetica positiva enfatizza il potenziale di Internet come luogo di formazione di comunità virtuali e di condivisione della conoscenza
L'idea di Internet come "nuova agorà elettronica" ha alimentato la convinzione che la rete potesse fungere da strumento di emancipazione e partecipazione democratica
Con l'ingresso di Internet nella sfera quotidiana, si è verificata una normalizzazione delle tecnologie dell'informazione, sollevando questioni relative alla privacy, alla sicurezza e alla sovranità digitale
Evgeny Morozov propone una visione cyber-realista, sfidando l'idea che Internet sia intrinsecamente portatrice di libertà o democrazia
Morozov argomenta che Internet è spesso utilizzata per scopi di intrattenimento piuttosto che per l'attivismo civico, e che il cosiddetto slacktivism può portare a un minor coinvolgimento politico e a una depoliticizzazione
Morozov evidenzia come la rete possa essere strumentalizzata da governi e istituzioni, in particolare in regimi autoritari, per esercitare censura e sorveglianza, mettendo in luce la necessità di una riflessione critica sull'uso delle tecnologie digitali nella società contemporanea