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L'arte babilonese, evoluzione della tradizione sumerica, si esprime in opere come il Codice di Hammurabi e la Porta di Ishtar, simboli di potere e religiosità. La Nuova Babilonia, con le sue architetture monumentali e i mitici Giardini Pensili, riflette la grandezza e il lusso di una civiltà che ha segnato la storia.
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La tecnica della "vista asimmetrica" o "legge della frontalità" era utilizzata nell'arte babilonese e sumerica per enfatizzare gli aspetti più distintivi e simbolici delle figure umane
Bassorilievi
I bassorilievi babilonesi, seguendo la tradizione sumerica, rappresentavano le figure umane con volto, braccia e gambe di profilo e il busto e l'occhio frontalmente
Convenzioni Artistiche
L'arte babilonese seguiva convenzioni artistiche simboliche per comunicare potere e ordine divino
Il Codice di Hammurabi, uno dei primi esempi di leggi scritte, era inciso su una stele di diorite alta circa 2,25 metri
Il Codice di Hammurabi comprendeva 282 leggi che coprivano vari aspetti della vita quotidiana, dal diritto di famiglia al commercio e alla punizione dei crimini
La parte superiore della stele mostrava un rilievo di Hammurabi in piedi davanti al dio Shamash, che gli conferiva legittimità e autorità
Sotto il regno di Nabopolassar e Nabucodonosor II, Nuova Babilonia divenne un centro di potere e cultura, caratterizzata da imponenti mura difensive e architetture monumentali
L'Etemenanki, una ziggurat dedicata al dio Marduk, simboleggiava la grandezza della città e la sua connessione con il divino
La Via delle Processioni, fiancheggiata da mura ornate con fregi di leoni, era una strada cerimoniale utilizzata per le parate religiose e le celebrazioni
La Porta di Ishtar, costruita durante il regno di Nabucodonosor II, era un simbolo della potenza e della devozione religiosa di Babilonia, decorata con mattonelle di ceramica invetriata e rilievi di animali sacri
I Giardini Pensili di Babilonia, descritti come una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, erano un simbolo dell'ingegnosità e del lusso associati alla civiltà neobabilonese