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La supremazia di Sparta e la caduta di Atene segnano un'epoca cruciale nell'antica Grecia. La guerra del Peloponneso culmina con l'instaurazione dei Trenta Tiranni ad Atene e la breve tirannia oligarchica. La pace di Antalcida e la battaglia di Leuttra rivelano il declino spartano e l'ascesa di Tebe, preludio all'emergere della Macedonia di Filippo II.
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Sparta emerse come potenza egemone della Grecia antica dopo la guerra del Peloponneso
Spedizione in Sicilia
La disastrosa spedizione in Sicilia fu uno dei principali errori strategici di Atene durante la guerra del Peloponneso
Dopo la vittoria, Sparta impose un regime oligarchico ad Atene, noto come il governo dei Trenta Tiranni, caratterizzato da una brutale repressione
Inizialmente alleata con i Persiani, Sparta promise di restituire le città greche asiatiche in cambio di supporto durante la guerra contro Atene
Per mantenere la propria influenza, Sparta decise di sostenere la rivolta di Ciro il Giovane contro il fratello Artaserse II
Nonostante la sconfitta di Ciro nella battaglia di Cunassa, i mercenari greci compirono la celebre "Anabasi", ritirandosi attraverso territori ostili fino al Mar Nero
La guerra di Corinto vide Sparta contrapposta a una coalizione di città-stato greche, sostenute dalla Persia
Nonostante alcune vittorie terrestri, Sparta subì una grave sconfitta navale ad opera della flotta persiana comandata dall'ateniese Conone
La pace di Antalcida, negoziata nel 387 a.C., impose l'autonomia delle città-stato greche e riconobbe la sovranità persiana sulle città asiatiche, segnando un passo indietro per l'egemonia spartana
Dopo la pace di Antalcida, Atene fondò la seconda Lega navale, promuovendo un approccio più egualitario e autonomista rispetto alla precedente politica imperialista
Tebe, sotto la guida di Epaminonda, rafforzò la propria posizione in Beozia e sfidò l'egemonia spartana
La battaglia di Leuttra nel 371 a.C. vide la sconfitta degli Spartani per mano dell'esercito tebano, grazie a innovative tattiche militari e alla leadership carismatica di Epaminonda
Le incessanti guerre tra le città-stato indebolirono ulteriormente il sistema delle polis, preparando il terreno per l'ascesa di nuove potenze
La Macedonia, sotto il re Filippo II, emerse come una forza dominante, sfruttando le divisioni interne delle città greche
L'enfasi sugli interessi individuali rispetto a quelli collettivi rifletteva un cambiamento culturale che contribuì al declino della polis come entità politica e sociale