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Le proposizioni subordinate nella lingua italiana svolgono funzioni sintattiche essenziali, quali oggettive, soggettive, relative, causali e altre. Queste strutture arricchiscono il discorso, esprimendo tempo, modo, causa, scopo e condizione, e sono fondamentali per una comunicazione precisa e articolata.
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Le proposizioni subordinate sono frasi dipendenti che si collegano a una proposizione principale per completarne o espanderne il significato
Proposizioni oggettive
Le proposizioni oggettive svolgono la funzione di complemento oggetto e sono introdotte da congiunzioni come "che" o da "di" seguito dal verbo all'infinito
Proposizioni soggettive
Le proposizioni soggettive fungono da soggetto e sono introdotte da "che" dopo verbi impersonali o espressioni come "è necessario"
Proposizioni interrogative indirette
Le proposizioni interrogative indirette riportano una domanda in forma indiretta e sono introdotte da verbi come "chiedere" o "sapere"
Proposizioni dichiarative
Le proposizioni dichiarative forniscono informazioni aggiuntive e sono spesso introdotte da "che" in relazione a un nome o pronome della principale
Le proposizioni relative descrivono o specificano un elemento della principale e sono introdotte da pronomi relativi come "che", "cui" o "il quale"
Le proposizioni locative indicano il luogo e sono introdotte da avverbi come "dove" o "da dove"
Le proposizioni causali esprimono la causa o il motivo di un'azione e sono introdotte da congiunzioni come "perché" o "poiché"
Le proposizioni finali indicano lo scopo o l'intento e sono introdotte da "affinché" o "perché"
Le proposizioni comparative stabiliscono un paragone e sono introdotte da congiunzioni come "come" o "più di"
Le proposizioni temporali definiscono un rapporto di tempo con la principale, utilizzando congiunzioni come "quando", "mentre" o "finché"
Le proposizioni modali esprimono il modo in cui si svolge l'azione principale, spesso introdotte da "come" o "come se"
Le proposizioni strumentali specificano il mezzo o lo strumento utilizzato per compiere l'azione della principale, e possono essere introdotte da "con", "mediante" o "per mezzo di"
Le proposizioni consecutive illustrano la conseguenza diretta di un fatto espresso nella principale, e sono introdotte da congiunzioni come "tanto che" o "così che"
Le proposizioni concessive ammettono un'opposizione o una limitazione, ma non negano l'azione della principale; sono introdotte da "benché", "sebbene" o "nonostante"
Le proposizioni condizionali pongono una condizione necessaria per l'attuazione dell'azione della principale e sono introdotte da "se" o "qualora"
Le proposizioni limitative circoscrivono l'ambito di validità di un'affermazione, spesso introdotte da "per quanto" o "entro i limiti di"
Le proposizioni esclusive sottolineano un'azione che esclude altre possibilità, comunemente formate con "senza" seguito dall'infinito
Le proposizioni eccettuative indicano un'eccezione alla regola generale, introdotte da "eccetto che" o "tranne che"
Le proposizioni aggiuntive aggiungono informazioni o elementi a quanto già espresso, e sono introdotte da "oltre a" o "in aggiunta a"
Le proposizioni avversative introducono un'idea in contrasto con quella espressa nella principale, solitamente introdotta da congiunzioni come "ma", "però", "tuttavia" o "anche se"