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L'incontro tra Ettore e Andromaca nell'Iliade è un momento di profonda emozione. Ettore, eroe troiano, si confronta con il dovere verso Troia e l'amore per la sua famiglia, prevedendo la caduta della città e il destino tragico dei suoi cari. La scena dell'addio, carica di amore e presagi, è un simbolo potente dell'impatto della guerra sui legami familiari.
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Ettore decide di visitare la città per vedere la madre Ecuba e chiederle di supplicare la dea Atena con preghiere e sacrifici
Ettore rimprovera il fratello Paride per il suo atteggiamento passivo
Ettore si dirige verso casa per incontrare la moglie Andromaca e il figlio Astianatte
Andromaca, accompagnata dal figlio e da una serva, fugge dalla torre Scea per osservare la battaglia
Andromaca è oppressa dal dolore per la perdita della famiglia e prega Ettore di non tornare al combattimento
Ettore è diviso tra l'affetto familiare e l'obbligo verso la città, ma decide di tornare al combattimento per l'onore e la difesa di Troia
Astianatte si spaventa vedendo il padre in armatura e scoppia in pianto
Ettore prega gli dei affinché il figlio cresca forte e valoroso, superando un giorno il padre in gloria
Dopo aver pregato per il futuro del figlio, Ettore lo restituisce ad Andromaca, che lo accoglie tra le braccia con un misto di sorrisi e lacrime
Andromaca piange per Ettore come se fosse già morto, consapevole del destino tragico che li attende
L'addio tra Ettore e Andromaca evidenzia la forza dei legami familiari, minacciati dalla brutalità della guerra
La consapevolezza del destino tragico di Ettore e della sua famiglia conclude l'episodio con un senso di fatalismo e ineluttabile tragedia