La Peste Nera del 1348 a Firenze è un evento storico rilevante narrato da Boccaccio nel Decameron. La città, colpita da una pandemia devastante, vide il crollo delle sue strutture sociali e religiose, con la popolazione divisa tra chi cercava di fuggire e chi rimaneva, tra austero isolamento e dissolutezza. Questo contesto drammatico fa da sfondo alle cento novelle del Decameron, che offrono uno spaccato della vita medievale.
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La Peste Nera, originata in Asia, si diffuse in tutta Europa causando milioni di vittime
Sintomi della Peste Nera
I sintomi includevano bubboni dolorosi e chiazze emorragiche sulla pelle
Trasmissione della Peste Nera
La malattia si trasmetteva sia tra esseri umani sia tra uomini e animali
La popolazione fiorentina reagì in modi diversi, alcuni adottando uno stile di vita austero, altri abbandonandosi a comportamenti dissoluti e altri ancora fuggendo dalla città
L'epidemia di peste portò al collasso delle norme civili e religiose, con molte persone che non erano in grado di adempiere ai loro doveri
Norme civili trascurate
Molti tra coloro che avevano il compito di far rispettare le norme civili erano deceduti o troppo provati per farlo
Precetti religiosi trascurati
Anche i precetti religiosi vennero trascurati a causa della mancanza di persone in grado di farli rispettare
I riti funebri persero ogni formalità e decoro, con i defunti sepolti in fosse comuni o in tombe di fortuna
Molte persone scelsero di fuggire dalla città, abbandonando case, famiglie e possedimenti
Sette donne e tre uomini decisero di lasciare Firenze per rifugiarsi in una villa in campagna per sfuggire alla peste
Per distogliersi dal terrore della peste, il gruppo decise di intrattenersi raccontandosi storie, dando vita al Decameron
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