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Caterina la Grande, imperatrice di Russia, fu protagonista di riforme ispirate all'Illuminismo. Modernizzò lo Stato, secolarizzò i beni della Chiesa e tentò di riformare l'istruzione. Nonostante ciò, non risolse il problema della servitù della gleba, lasciando una situazione di tensioni sociali.
Caterina la Grande divenne imperatrice di Russia nel 1762 dopo aver deposto suo marito Pietro III
Caterina si dedicò a una serie di riforme interne ispirate ai principi dell'Illuminismo europeo
Caterina proseguì l'opera di modernizzazione dello Stato iniziata da Pietro il Grande
Caterina riformò l'amministrazione statale con l'obiettivo di centralizzare il potere e ridurre l'influenza della nobiltà e del clero
Nel 1764, Caterina intraprese la secolarizzazione dei beni della Chiesa ortodossa, riformando profondamente il clero
Nel 1767, Caterina convocò la Commissione legislativa per redigere un nuovo codice di leggi che mirava a limitare i privilegi dell'aristocrazia
Caterina si dedicò alla riforma dell'istruzione, fondando scuole e incentivando la creazione di accademie per diffondere il sapere e promuovere le scienze e le arti
Nonostante i suoi sforzi, il problema della servitù della gleba rimase irrisolto e i contadini russi continuarono a vivere in condizioni di estrema povertà e sfruttamento
Le riforme di Caterina per migliorare la situazione dei contadini furono limitate e non riuscirono a scalfire la struttura della servitù in Russia, contribuendo a creare tensioni sociali