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Parmenide e la fondazione della scuola eleatica

Parmenide di Elea, fondatore della scuola eleatica, ha introdotto concetti fondamentali come l'essere e la conoscenza. La sua distinzione tra il sentiero della verità e quello dell'opinione ha influenzato l'ontologia e il pensiero filosofico. L'essere, secondo Parmenide, è ingenerato, imperituro e immutabile, e la sua comprensione è essenziale per la verità autentica.

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1

Opera principale di Parmenide

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'Sulla natura', testo in versi che tratta dell'essere e della conoscenza.

2

Viaggio allegorico in 'Sulla natura'

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Ricerca della verità guidata dalla dea della Verità, simbolo del percorso filosofico.

3

Fusione poesia e filosofia in Parmenide

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Stile espressivo che unisce elementi poetici e concetti filosofici, tipico del pensiero antico.

4

Secondo Parmenide, solo la ragione può dimostrare che l'essere ______ in modo assoluto e necessario, mentre il non essere è ______ e non può essere considerato.

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è inconcepibile

5

Principi logici di Parmenide

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Identità e non-contraddizione: un'entità è se stessa e non può essere e non essere nello stesso momento.

6

Connotazione del termine 'essere' con Parmenide

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'Essere' diventa concetto astratto, universale e fondamentale per la realtà.

7

L'essere, come descritto da Parmenide, è ______, ______ e rappresenta la completezza.

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ingenerato imperituro

8

Essere: necessità ontologica

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L'essere è necessario e non può non essere; esclusa ogni possibilità di cambiamento.

9

Giustizia: ordine cosmico

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La giustizia è l'ordine che garantisce la stabilità e l'immobilità dell'essere.

10

L'interpretazione dell'______ parmenideo è controversa a causa dei testi ______.

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essere frammentari

11

Mondo sensibile secondo Parmenide

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Illusorio perché implica il non essere, contraddizione con l'essere immutabile.

12

Dualità luce e notte in Parmenide

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Spiegazione fenomeni senza negare l'essere, unità superiore che comprende tutto.

13

Per ______, il non essere non può essere compreso né espresso né dal ______ né dal pensiero.

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Parmenide linguaggio

14

______ evidenzia che il linguaggio può riflettere la realtà, ma avverte che può trarre in inganno senza la guida della ______.

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Parmenide ragione

15

Principio di non-contraddizione secondo Parmenide

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Niente può essere e non essere allo stesso tempo; l'essere è, il non-essere non è.

16

Rapporto tra unità dell'essere e molteplicità fenomenica

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Nonostante la diversità e il cambiamento nel mondo sensibile, tutto è unito nell'essere immutabile.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Parmenide e la fondazione della scuola eleatica

Parmenide di Elea, filosofo presocratico attivo nel V secolo a.C., è il fondatore della scuola eleatica, una corrente filosofica che pone al centro della riflessione l'essere e la sua conoscenza. Nella sua opera principale, "Sulla natura", scritta in versi, Parmenide descrive un viaggio allegorico verso la verità, guidato dalla dea della Verità stessa. Questo viaggio simbolico, narrato nel proemio, è un'espressione della fusione tra poesia e filosofia, tipica del pensiero antico, e riflette l'ambiente culturale elitario di cui Parmenide era parte, dove la conoscenza era prerogativa di un ristretto numero di iniziati.
Statua in marmo del filosofo Parmenide su piedistallo grigio, contornata da vegetazione, sotto un cielo azzurro sereno.

Il sentiero della verità e dell'opinione in Parmenide

Parmenide distingue due vie di conoscenza: il sentiero della verità (alétheia), che si fonda sull'uso della ragione e porta alla comprensione dell'essere autentico, e il sentiero dell'opinione (dóxa), basato sull'esperienza sensoriale e legato alla conoscenza dell'essere apparente. Il filosofo invita a percorrere la via della verità, poiché solo la ragione può rivelare che l'essere è, in modo assoluto e necessario, mentre il non essere è inconcepibile e non può essere oggetto di pensiero o di parola.

I principi logici e la nascita dell'ontologia con Parmenide

Parmenide getta le basi dell'ontologia, la branca della filosofia che studia l'essere in quanto tale, attraverso l'applicazione dei principi logici dell'identità e della non-contraddizione. Questi principi affermano che ogni entità è identica a se stessa e non può contraddirsi essendo e non essendo contemporaneamente. Con Parmenide, il termine "essere" assume una connotazione sostantiva, diventando un concetto astratto e universale, fondamento di tutta la realtà.

Gli attributi dell'essere secondo Parmenide

Secondo Parmenide, l'essere possiede attributi specifici: è ingenerato, imperituro, eterno, immutabile, immobile, unico, omogeneo e finito, ovvero completo e perfetto. Questi attributi derivano dalla sua logica rigorosa che esclude ogni possibilità di non essere. L'essere è paragonato a una sfera perfetta, simbolo di integrità e pienezza. Questa concezione dell'essere influenzerà profondamente il pensiero filosofico successivo, in particolare nelle riflessioni sull'Assoluto.

La necessità dell'essere e il ruolo della giustizia e del destino

Parmenide associa l'essere ai concetti di giustizia e destino, che ne sottolineano la necessità ontologica. La giustizia, intesa come ordine cosmico, garantisce la stabilità dell'essere, mentre il destino ne assicura l'immobilità e l'integrità. Questa visione attribuisce all'essere un carattere di necessità assoluta, precludendo ogni possibilità di non essere e di cambiamento.

La problematica identificazione dell'essere parmenideo

L'interpretazione dell'essere parmenideo è oggetto di dibattito tra gli studiosi, a causa della natura frammentaria dei testi che ci sono pervenuti. Alcuni lo considerano una realtà metafisica o teologica, altri una realtà fisica, mentre altri ancora lo interpretano come un principio logico-grammaticale. Nonostante queste diverse interpretazioni, è chiaro che per Parmenide l'essere è una realtà necessaria e perfetta.

Il mondo dell'apparenza e dell'opinione

Parmenide affronta la questione del mondo sensibile, apparentemente in contraddizione con gli attributi dell'essere. Egli sostiene che il mondo sensibile è illusorio, in quanto implica il non essere. Tuttavia, nella parte cosiddetta "fisica" del suo poema, Parmenide offre una spiegazione del mondo fenomenico basata su una dualità di luce e notte, che non nega l'essere ma lo comprende in un'unità superiore.

Essere, pensiero e linguaggio: l'indissolubile connessione

Parmenide stabilisce un legame essenziale tra essere, pensiero e linguaggio: l'essere è l'unico oggetto di pensiero vero e può essere espresso attraverso il linguaggio. Il non essere, al contrario, sfugge sia al pensiero sia al linguaggio. Questa relazione sottolinea una concezione del linguaggio come riflesso della realtà, ma Parmenide riconosce anche che il linguaggio può essere ingannevole se non guidato dalla ragione.

La "terza via" di Parmenide e l'opinione plausibile

Oltre alla via della verità e dell'opinione ingannevole, Parmenide sembra suggerire una "terza via": l'opinione plausibile, che fornisce una spiegazione coerente della realtà sensibile senza contraddire il principio di non-contraddizione. Questa interpretazione implica che gli opposti, come luce e notte, sono compresi nell'unità dell'essere e che, nonostante la molteplicità e il cambiamento del mondo fenomenico, esso rimane radicato nell'essere unico e immutabile.