La Rivoluzione di Febbraio del 1917 segnò la fine dell'Impero russo zarista. Fattori come la sconfitta nella guerra russo-giapponese, la corruzione, e le difficoltà economiche e sociali aggravate dalla Prima Guerra Mondiale, portarono al malcontento che sfociò nell'abdicazione dello zar Nicola II e nel crollo della dinastia Romanov.
La Russia zarista si estendeva su un vasto territorio che andava dall'Europa orientale all'Asia e possedeva il più grande esercito d'Europa
Sconfitta nella guerra russo-giapponese
La sconfitta nella guerra russo-giapponese del 1904-1905 evidenziò le carenze militari e tecnologiche del paese
Sistema politico obsoleto
L'autocrazia zarista si basava su un sistema obsoleto che concentrava il potere assoluto nelle mani dello zar e non prevedeva una vera rappresentanza del popolo
Economia prevalentemente agricola
La Russia era ancora un paese prevalentemente agricolo, con una vasta popolazione contadina che viveva in condizioni di sfruttamento e miseria
Partecipazione alla Prima Guerra Mondiale
La partecipazione della Russia alla Prima Guerra Mondiale aggravò le condizioni economiche e sociali, portando a carestie e a una crescente disaffezione nei confronti dello zarismo
Corruzione e incompetenza della burocrazia imperiale
La corruzione e l'incompetenza della burocrazia imperiale, unite alla mancanza di riforme politiche e sociali, crearono un malcontento diffuso tra le varie classi sociali
Defezione dell'esercito
La defezione dell'esercito, che si rifiutò di reprimere i rivoltosi, fu decisiva per lo scoppio della rivoluzione
Di fronte al crollo del suo regime, lo zar Nicola II fu costretto ad abdicare il 15 marzo 1917, ponendo fine a tre secoli di dominio della dinastia Romanov
Dopo l'abdicazione dello zar, fu istituito un governo provvisorio che avrebbe dovuto preparare il paese per un'assemblea costituente, ma che invece aprì la strada alla Rivoluzione di Ottobre e all'ascesa del potere bolscevico