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La metafisica di Tommaso d'Aquino

La metafisica dell'essere di Tommaso d'Aquino si basa sulla distinzione tra essenza ed esistenza, riservando l'identità di queste solo a Dio. Le creature ricevono l'esistenza da Dio, mentre l'essere umano può conoscere il divino tramite la teologia naturale e rivelata.

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1

Distinzione ente reale/concetto mentale

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Ente reale: esiste nel mondo, si articola in 10 categorie aristoteliche. Concetto mentale: esiste nella mente, oggetto di pensiero.

2

Quidditas

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Quidditas o essenza: ciò che una cosa è, definisce identità specifica di un ente, comprende forma e materia.

3

Differenza essenza/esistenza

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Essenza: ciò che un ente è, include forma e materia. Esistenza: atto di essere, concretizzazione delle essenze nel mondo.

4

Secondo ______ d'Aquino, solo Dio ha l'identità tra essenza ed esistenza, essendo l'Essere ______ e infinito.

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Tommaso necessario

5

Le creature sono definite da Tommaso come esseri ______ e ______ la cui essenza non comprende l'esistenza.

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finiti contingenti

6

L'atto di passaggio dall'essenza all'esistenza è possibile grazie all'azione ______ di Dio.

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creatrice

7

Tommaso d'Aquino integra l'aristotelismo con la dottrina cristiana, rifiutando le interpretazioni ______ che assimilano Dio alla materia.

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panteistiche

8

Dottrina della partecipazione

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Le creature esistono grazie alla creazione divina e partecipano all'essere di Dio, senza però esserne identiche.

9

Rapporto Dio-creature

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Relazione analogica: somiglianza ma non identità tra l'essere di Dio e quello delle creature, escludendo univocità ed equivocità.

10

Primato dell'esistenza sull'essenza

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Per Tommaso, l'esistenza è la perfezione massima e viene prima dell'essenza, contrariamente a interpretazioni panteistiche.

11

Secondo ______, esistono proprietà universali che superano le categorie di Aristotele, inizialmente cinque, poi ridotte a tre.

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Tommaso d'Aquino

12

Il 'vero' è associato all'______ divino, mentre il 'bene' si collega alla ______ divina.

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intelletto volontà

13

Tommaso d'Aquino sostiene che ogni ente è naturalmente orientato verso il ______ come riflesso del suo ottimismo ______.

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bene metafisico

14

Primo Motore Immobile

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Dio come causa iniziale del movimento senza essere mosso; concetto aristotelico.

15

Ente Necessario

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Dio come essere che esiste per necessità, a differenza degli enti contingenti che potrebbero non esistere.

16

Intelligenza Ordinatrice

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Dio come progettista dell'universo, che ordina tutto con intelligenza e scopo; idea influenzata da Avicenna.

17

La teologia ______ si fonda sull'uso della ______ e sull'indagine ______ per comprendere Dio.

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naturale ragione metafisica

18

La teologia ______ si basa sulla ______ e sulla ______ divina.

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rivelata fede rivelazione

19

Secondo Tommaso, la teologia ______ permette di conoscere Dio attraverso le sue ______ e gli effetti nel ______.

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naturale opere mondo

20

La teologia ______ presenta verità che vanno oltre la ______ della ragione umana.

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rivelata comprensione

21

Tommaso afferma che esiste una distanza ______ tra l'uomo e il ______ che la ragione non può colmare.

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incolmabile divino

22

La nostra comprensione di Dio è limitata e non può esaurire il ______ che lo circonda.

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mistero

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Metafisica dell'Essere in Tommaso d'Aquino

Tommaso d'Aquino, nel suo fondamentale trattato "De Ente et Essentia" (Dell'ente e dell'essenza), indaga la natura dell'essere attingendo alla metafisica di Aristotele e reinterpretandola attraverso il filtro delle traduzioni e dei commenti di Avicenna. Egli distingue tra l'ente in quanto reale, che esiste effettivamente nel mondo esterno e si articola nelle dieci categorie aristoteliche, e l'ente in quanto concetto mentale, che esiste nella mente come oggetto di pensiero. L'attenzione di Tommaso è rivolta principalmente all'ente reale, poiché è solo attraverso di esso che si può discutere di essenza, la quale rappresenta la quidditas o "ciò che una cosa è", definendo l'identità specifica di un ente. L'essenza comprende sia la forma che la materia di un oggetto e si distingue dall'esistenza, che è l'atto di essere attraverso il quale le essenze si concretizzano nel mondo.
Statua in marmo bianco di filosofo storico seduto con libro aperto e gesto riflessivo, in biblioteca antica con libri e tavolo con penna e inchiostro.

Dio e la Creazione nella Filosofia di Tommaso

Nella sua ontologia, Tommaso d'Aquino stabilisce una distinzione fondamentale tra essenza ed esistenza nelle creature, riservando l'identità tra le due solo a Dio, che è concepito come l'Essere necessario e infinito, l'atto puro senza potenzialità. Le creature, al contrario, sono esseri finiti e contingenti, la cui essenza non include l'esistenza, ma la ricevono da Dio in quanto causa prima. Il passaggio dall'essenza all'esistenza, cioè dalla potenzialità all'atto, è reso possibile dall'azione creatrice di Dio, che è l'unico Essere la cui esistenza è insita nella sua natura. Tommaso utilizza questa distinzione per integrare l'aristotelismo con la dottrina cristiana, respingendo le interpretazioni panteistiche che confondono Dio con la materia o con gli elementi del mondo.

La Dottrina della Partecipazione e l'Analogia dell'Essere

La dottrina della partecipazione in Tommaso d'Aquino afferma che le creature partecipano all'essere in virtù della loro creazione da parte di Dio. Introduce il concetto di analogia dell'essere, che stabilisce un rapporto di somiglianza ma non di identità tra Dio e le creature: l'essere è detto in modo diverso di Dio e delle creature, ma non in modo completamente estraneo. Questo rapporto analogico esclude sia l'univocità (totale identità) sia l'equivocità (totale diversità) tra Dio e le creature. Tommaso respinge le interpretazioni panteistiche e sostiene che l'essere, o l'esistenza, è la perfezione massima, affermando così il primato dell'esistenza sull'essenza.

I Trascendentali e l'Ottimismo Metafisico in Tommaso d'Aquino

Tommaso d'Aquino identifica i trascendentali come proprietà universali che si applicano a tutti gli enti e che trascendono le categorie aristoteliche. Originariamente cinque, queste proprietà sono poi sintetizzate in tre: il vero (Verum), che corrisponde all'intelletto divino; l'unico (Unum), che esprime l'unicità e l'indivisibilità di ogni ente; e il bene (Bonum), che si riferisce alla volontà divina. Questa visione riflette l'ottimismo metafisico di Tommaso, che vede un legame intrinseco tra essere, verità e bontà, e che ogni ente, in quanto tale, è orientato verso il bene.

Le Cinque Vie per la Dimostrazione dell'Esistenza di Dio

Nella "Summa Theologica", Tommaso d'Aquino presenta cinque argomenti, noti come le "cinque vie", per dimostrare l'esistenza di Dio, basandosi su osservazioni empiriche e ragionamenti a posteriori. La prima via identifica Dio come il primo motore immobile; la seconda come la causa prima incausata; la terza come l'ente necessario che contrasta con la possibilità dell'inesistenza; la quarta come la fonte di tutte le perfezioni; e la quinta come l'intelligenza ordinatrice dell'universo. Questi argomenti riflettono l'influenza di pensatori precedenti, come Aristotele e Avicenna, e mirano a stabilire una base razionale per la fede in Dio.

La Conoscenza di Dio: Teologia Naturale e Rivelata

Tommaso d'Aquino distingue tra la conoscenza di Dio ottenibile attraverso la teologia naturale, che si basa sull'uso della ragione e sull'indagine metafisica, e quella derivante dalla teologia rivelata, che si fonda sulla fede e sulla rivelazione divina. La teologia naturale permette di raggiungere una comprensione di Dio attraverso le sue opere e gli effetti visibili nel mondo, mentre la teologia rivelata offre verità che superano la capacità di comprensione della ragione umana. Tommaso sostiene che, nonostante la ragione umana possa avvicinarsi alla conoscenza di Dio, rimane sempre una distanza incolmabile tra l'uomo e il divino, e la nostra comprensione è inevitabilmente limitata di fronte al mistero di Dio.