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Il cursus honorum era il cammino delle cariche pubbliche nella Roma repubblicana, culminante nel consolato. Includeva magistrature minori e maggiori, regolate da principi di elettività e temporaneità. Le riforme, come la lex Villia annalis e quelle di Silla, strutturarono l'accesso alle cariche, mentre le lotte plebee ampliarono l'inclusività politica.
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Il cursus honorum rappresentava il percorso di carriera politica nell'antica Roma repubblicana, delineando la sequenza di cariche pubbliche che un cittadino romano poteva e doveva seguire per ascendere al consolato
Condizione e cittadinanza
Il cursus honorum era riservato ai maschi adulti di condizione libera e di cittadinanza romana, escludendo quindi Latini, liberti e peregrini
Suddivisione delle magistrature
Le magistrature si suddividevano in minori e maggiori, con alcune investite di imperium, il potere di comandare eserciti, emanare editti e giudicare
Dittatura
La dittatura era una magistratura straordinaria, istituita in circostanze di emergenza per lo stato e limitata a un periodo di sei mesi
Le magistrature romane erano scelte attraverso il voto delle assemblee popolari
Le cariche avevano una durata limitata, solitamente di un anno, per prevenire l'accumulo di potere
Ogni carica era condivisa tra più individui, evitando la concentrazione di potere in un'unica persona
I magistrati non percepivano stipendi per il loro servizio, rendendo il cursus honorum prevalentemente accessibile agli strati più abbienti della società
I magistrati dovevano rendere conto delle proprie azioni al termine del mandato, sia sotto il profilo politico che legale
La lex Villia annalis, promulgata nel 180 a.C., introdusse regole precise riguardanti le età minime e gli intervalli necessari tra le diverse magistrature del cursus honorum
Le riforme di Lucio Cornelio Silla, attuate nel I secolo a.C., incrementarono ulteriormente le età minime richieste per accedere alle varie magistrature e modificarono la sequenza delle cariche
Questori
I questori erano incaricati della gestione delle finanze e del tesoro dello stato
Edili
Gli edili erano responsabili della manutenzione dei luoghi pubblici e dell'organizzazione dei giochi e degli spettacoli
Pretori
I pretori avevano il compito di amministrare la giustizia, sia in ambito civile che, in seguito, come governatori di province
Consoli
I consoli detenevano il comando delle forze armate e la guida dell'amministrazione civile
Censori
I censori erano preposti al censimento della popolazione e alla sorveglianza della moralità pubblica, con il potere di selezionare i senatori e di escludere dal Senato coloro che non rispettavano gli standard morali e sociali richiesti
Le lotte dei plebei per l'uguaglianza politica portarono a significative riforme, come le leggi delle XII tavole, che codificarono i diritti civili, e la legge Canuleia, che permise i matrimoni tra patrizi e plebei
Le leggi Licinie Sestie del 367 a.C. aprirono il consolato ai plebei
La legge Hortensia del 287 a.C. estese la validità dei plebisciti a tutti i cittadini romani
La legge Poetelia Papiria del 326 a.C. abolì la pratica della schiavitù per debiti
Le riforme contribuirono a creare una nuova nobiltà, composta sia da patrizi che da plebei, e a migliorare le condizioni di vita dei plebei meno abbienti, favorendo un'evoluzione del cursus honorum verso una maggiore inclusività