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La scoperta del DNA e la sua struttura

La scoperta del DNA e la sua identificazione come materiale genetico hanno rivoluzionato la biologia. Friedrich Miescher isolò la 'nucleina' nel 1869, poi identificata come DNA. Gli esperimenti di Hershey e Chase nel 1952 confermarono il DNA come veicolo dell'ereditarietà. Le regole di Chargaff e il modello di Watson e Crick hanno poi delineato la struttura a doppia elica, fondamentale per la replicazione e la trasmissione dell'informazione genetica.

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1

I ______, visibili al microscopio durante la divisione cellulare, furono riconosciuti come portatori di ______ ______.

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cromosomi informazioni ereditarie

2

Esperimento Hershey-Chase - Anno

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1952

3

Esperimento Hershey-Chase - Virus utilizzato

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Fago T2

4

Esperimento Hershey-Chase - Metodo di marcatura

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DNA marcato con fosforo radioattivo, proteine marcate con zolfo radioattivo

5

Le scoperte di Chargaff furono fondamentali per capire la struttura ______ del DNA, anticipando l'appaiamento tra le basi azotate, successivamente confermato da ______ e ______.

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a doppia elica Watson Crick

6

Importanza dei dati di Rosalind Franklin

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Dati cristallografia a raggi X essenziali per modello doppia elica DNA.

7

Regole di Chargaff

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Adenina si appaia con timina, guanina con citosina - base per appaiamento basi azotate.

8

Replicazione semiconservativa del DNA

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Ogni nuova doppia elica contiene una catena originale e una nuova - trasmissione fedele informazione genetica.

9

La ______ del DNA è cruciale per la vita delle cellule e permette di trasmettere l'informazione genetica alle ______.

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replicazione cellule figlie

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La scoperta del DNA e la sua identificazione come materiale genetico

Nel 1869, Friedrich Miescher, biochimico svizzero, isolò una sostanza dal nucleo dei globuli bianchi, che denominò "nucleina", poi riconosciuta come acido desossiribonucleico (DNA). Questa scoperta fu il primo passo verso la comprensione del DNA come materiale genetico. Successivamente, si osservò che i cromosomi, visibili al microscopio durante la divisione cellulare, erano portatori di informazioni ereditarie. Nonostante le proteine fossero inizialmente ritenute i principali candidati per il ruolo di materiale genetico, fu il DNA a rivelarsi il vero veicolo dell'ereditarietà, come dimostrato da esperimenti chiave condotti su batteri e virus nel corso del XX secolo.
Laboratorio scientifico moderno con microscopio elettronico, provette con liquidi colorati e pannelli di controllo digitali, nessuna persona presente.

Gli esperimenti di Hershey e Chase e la conferma del DNA come materiale genetico

Nel 1952, Alfred Hershey e Martha Chase condussero un esperimento fondamentale per stabilire la natura del materiale genetico. Utilizzando il fago T2, un virus che infetta il batterio Escherichia coli, marcarono il DNA con isotopi radioattivi di fosforo e le proteine con isotopi di zolfo. Dopo l'infezione, trovarono che il fosforo radioattivo, e quindi il DNA, era entrato nelle cellule batteriche, mentre lo zolfo radioattivo, e quindi le proteine, non era presente all'interno. Questo risultato fu decisivo nel confermare che il DNA è il materiale genetico responsabile della trasmissione delle caratteristiche ereditarie nei virus.

Le regole di Chargaff e la composizione del DNA

Erwin Chargaff formulò nel 1950 le regole empiriche che portano il suo nome, le quali stabiliscono che, nel DNA di qualsiasi organismo, la quantità di adenina (A) è approssimativamente uguale a quella di timina (T), e la quantità di guanina (G) è approssimativamente uguale a quella di citosina (C). Queste scoperte furono essenziali per comprendere la struttura a doppia elica del DNA, poiché suggerivano un appaiamento specifico tra le basi azotate, che fu poi confermato dalla struttura proposta da Watson e Crick.

La modellazione della struttura del DNA da parte di Watson e Crick

Nel 1953, James Watson e Francis Crick presentarono il modello della doppia elica del DNA, basandosi sui dati di cristallografia a raggi X ottenuti da Rosalind Franklin e Maurice Wilkins, e sulle regole di Chargaff. Proposero che il DNA fosse composto da due catene polinucleotidiche antiparallele e complementari, avvolte a formare una doppia elica. Le basi azotate si appaiavano in modo specifico, adenina (A) con timina (T) e guanina (G) con citosina (C), permettendo la replicazione semiconservativa del DNA e la trasmissione precisa dell'informazione genetica.

Il processo di replicazione del DNA

La replicazione del DNA è un processo essenziale per la vita cellulare che assicura la trasmissione dell'informazione genetica da una cellula madre alle cellule figlie. Inizia con la separazione dei due filamenti della doppia elica, mediata dall'enzima elicasi, e la formazione di una "bolla di replicazione". Gli enzimi DNA polimerasi aggiungono nuovi nucleotidi complementari ai filamenti stampo, seguendo il principio di complementarità delle basi. Il risultato è la formazione di due molecole di DNA, ciascuna composta da un filamento originale e uno neo-sintetizzato, garantendo così la fedeltà della replicazione.